Coronavirus: rallentano le consegne di Mac Pro?

Il coronavirus potrebbe determinare dei rallentamenti nelle consegne di Mac Pro, soprattutto in Europa: Apple non conferma l'indiscrezione.
Il coronavirus potrebbe determinare dei rallentamenti nelle consegne di Mac Pro, soprattutto in Europa: Apple non conferma l'indiscrezione.

La diffusione del coronavirus in Cina potrebbe aver alterato i tempi di consegna dei nuovi Mac Pro. Nessuna conferma giunge dalle parti di Apple, tuttavia ne sono convinti diversi esperti a stelle e strisce: i rallentamenti nei distretti produttivi asiatici partner di Cupertino, infatti, avrebbero già avuto un riflesso sugli stock disponibili.

Secondo quanto riferisce MacRumors, le date stimate di consegna per i nuovi Mac Pro avrebbero subito un brusco rallentamento, soprattutto in Europa. Così come già ampiamente noto, la società di Cupertino produce il desktop professionale negli Stati Uniti per gli utenti a stelle e strisce, sfruttando i propri impianti texani di Austin, mentre per il resto del mondo la fornitura è cinese.

Acquistando oggi un Mac Pro all’interno dell’Unione Europea, si riceverà probabilmente il dispositivo dopo il 10 marzo, con qualche piccola differenza da nazione a nazione. Più ridotti invece i tempi negli Stati Uniti, dove a un acquisto odierno corrisponderà una ricezione del prodotto tra il 24 e il 26 febbraio. Il posticipo nel Vecchio Continente potrebbe essere dovuto al freno della produzione in Cina: molti fornitori di Apple, tra cui Foxconn, avrebbero sospeso o limitato l’evasione degli ordini di Cupertino per ragioni di sicurezza, in un’ottica di protezione dei dipendenti dall’infezione da coronavirus.

Così come già anticipato, si tratta perlopiù di speculazioni e indiscrezioni, che al momento non trovano una precisa conferma da parte dell’azienda di Apple Park. La società, in ogni caso, ha deciso di rendere prioritaria la salvaguardia di dipendenti e fornitori – ad esempio chiudendo uffici e store cinesi – considerando come l’impatto sulle vendite sarà comunque abbastanza ridotto. Foxconn, ad esempio, sta compensando la fornitura di componenti iPhone grazie ai suoi impianti in India, Vietnam e Messico.

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