Una scimmia gioca a Pong usando la mente grazie a Neuralink

Il primate ha imparato a muovere un cursore sullo schermo attraverso un impianto cerebrale Neuralink, la società di Elon Musk.
Il primate ha imparato a muovere un cursore sullo schermo attraverso un impianto cerebrale Neuralink, la società di Elon Musk.

Neuralink Corporation è una azienda statunitense di neurotecnologie, fondata da un gruppo di imprenditori, tra cui l’immancabile Elon Musk. Il gruppo si occupa di sviluppare interfacce neurali impiantabili, per consentire in futuro a persone con disabilità o paralisi di controllare i loro arti protesici o in generale i dispositivi elettronici col pensiero, oppure ai paraplegici di tornare a camminare con le loro gambe.

In quest’ottica nei laboratori dell’azienda vengono continuamente eseguite delle importanti ricerche scientifiche e realizzati degli esperimenti, l’ultimo dei quali ha riguardato una simpatica scimmia, Pager. Quest’ultima, messa davanti a un televisore dove “girava” il vecchio quanto popolare videogioco Pong, ha imparato a muovere un cursore sullo schermo attraverso la propria mente.

Dopo una prima fase caratterizzata da partite giocate col classico joystick, infatti, utile per consentire all’impianto cerebrale Neuralink di Pager di registrare e capire l’attività dei neuroni associata a quanto avveniva sulla televisione, i ricercatori hanno scollegato la periferica manuale dal computer, collegandolo in wireless al chip nel cervello della scimmia. Pager ha quindi continuato a giocare muovendo istintivamente la mano, ma in realtà i comandi al videogioco venivano inviati dall’interfaccia Neuralink.

Neuralink è un chip dal diametro di 8 mm che può essere impiantato nella testa di un individuo per farlo interagire con il cervello di chi lo utilizza. Leggero, di forma circolare, viene collegato alla materia cerebrale attraverso dei sottilissimi fili, spessi quanto un ventesimo di un capello umano e lunghi poche decine di millimetri, che hanno il compito di intercettare l’attività elettrica dei neuroni e trasmetterla al chip, denominato Link N1.

Quest’ultimo li tramuta in segnali digitali che poi invia a un dispositivo esterno di ricezione wireless. Gli impulsi trasmessi dai neuroni nel corso delle loro normali attività diventano così il “veicolo” attraverso il quale ad esempio, comunicare con le macchine, e perfino controllarle. L’obiettivo è quello di arrivare a soluzioni che possano aiutare a curare vari problemi medici.

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