Ad-blocker in Chrome, ecco come funziona

Google ha spiegato il funzionamento del filtro di Chrome che blocca la visualizzazione delle inserzioni pubblicitarie invadenti inserite nelle pagine web.
Google ha spiegato il funzionamento del filtro di Chrome che blocca la visualizzazione delle inserzioni pubblicitarie invadenti inserite nelle pagine web.

Da oggi Chrome bloccherà le inserzioni pubblicitarie invadenti che ostacolano la visualizzazione delle pagine web. La funzionalità, per la quale è necessario utilizzare l’ultima versione del browser, viene attivata lato server e sfrutterà il noto filtro EasyList usato da molti ad-blocker. L’azienda di Mountain View ha spiegato il suo funzionamento, elencando anche le opzioni disponibili per utenti e gestori dei siti.

Chrome blocca i banner che non rispettano le linee guida del Better Ads Standards della Coalition for Better Ads, basate sulle indicazioni fornite da oltre 40.000 utenti Internet. I risultati del sondaggio mostrano che le inserzioni più fastidiose sono quelle che coprono l’intera pagina e quelle animate con sfondo lampeggiante, ma lo standard considera invadenti anche i video riprodotti automaticamente, i banner che occupano l’intera larghezza della pagina e quelli con un conto alla rovescia. La procedura prevede innanzitutto la valutazione di alcune pagine del sito. Se viene rilevato un problema, il gestore ha 30 giorni di tempo per risolverlo, altrimenti Chrome bloccherà le inserzioni.

Quando un utente apre una pagina, il filtro di Chrome verifica se il sito rispetta i Better Ads Standards. In caso negativo, le richieste di rete, ad esempio quelle per immagini o JavaScript, sono confrontate con una lista di URL (EasyList) associati a banner pubblicitari. Se c’è un riscontro positivo, Chrome blocca la richiesta e impedirà la visualizzazione dell’inserzione. Gli utenti desktop vedranno una notifica nella barra degli indirizzi simile a quella mostrata per il blocco dei pop-up con l’opzione per disattivare il filtro per quel sito. Gli utenti Android vedranno invece una infobar nella parte inferiore dello schermo.

Google afferma che il 42% dei siti ha eliminato i banner invadenti dopo aver ricevuto la segnalazione. L’obiettivo finale è migliorare l’esperienza web degli utenti, lasciando sulle pagine le inserzioni che non disturbano la navigazione.

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