Altro che distrazione: con Web e device leggiamo di più

I luoghi comuni sul Web e sulla morte della carta sono difficili a morire. Una ricerca del Pew Research Center ne smonta uno definitivamente: gli americani leggono e si informano più di dieci anni fa.

Anche se è prematuro affermare che anche in Italia lo sarà certamente (non abbiamo la stessa infrastruttura WiFi e soffriamo di una scarsa vocazione alla lettura), analizzare questa tendenza aiuta a comprendere il mondo a cui stiamo andando incontro.

La ricerca, svolta quest’estate, rivela che gli americani hanno aggiunto alla loro dieta altra informazione, quella legata al Web. Se nel 2000 ogni americano spendeva 57 minuti al giorno per informarsi tramite giornali, radio e televisione, dieci anni dopo si sono aggiunti altri 13 minuti.

Nella statistica non sono ancora considerati pienamente i nuovi dispositivi come iPad, Kindle, o gli smartphone. Facile, però, intuire come siamo di fronte a una rivoluzione: aumenta un consumo immateriale, intellettuale, rispetto al tempo dedicato al lavoro.

Veniamo ai numeri. Il 36% degli adulti intervistati ha detto di aver letto notizie da fonti tradizionali e digitali il giorno precedente, mentre il 39% si è basato unicamente sulle fonti tradizionali. Solo il nove per cento degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato Internet o dispositivi mobili senza aver ricorso anche fonti tradizionali.

Insomma, il Web non è nemico dell’informazione tradizionale. Si affianca, soprattutto negli adulti, anche se le vendite dei giornali a stampa sono in calo, mentre i giornali online crescono del 4% ogni anno.

In questa dinamica entra a pieno titolo il ruolo dei motori di ricerca: il 33% degli americani cerca notizie “googlando” in Rete (era il 19% solo due anni fa).

Ancora indietro i nuovi device, che interessano circa il 10% della popolazione. Ma sono proprio loro a interessare di più il mercato e gli editori.

Non è un caso, infatti, che i due principali protagonisti, il Kindle e l’iPad, stanno proprio in queste settimane spingendo molto, anche dal punto di vista dell’immagine pubblica, per assicurarsi il favore di un certo tipo di clientela. Quella che vuole tenersi informata.

Le caratteristiche dei due device non potrebbero essere più diverse. Il gioiellino della Apple è un mini computer, con tecnologia touch e molto orientato alle applicazioni, ma la sua capacità di spingere la lettura inventando nuove forme e modalità è eccezionale.

Il buon vecchio reader della Amazon è pensato esclusivamente per scaricare e leggere eBook, ma la sua connessione WiFi sta facendo scoprire nuove potenzialità. Il taglio del prezzo ha fatto il resto: il nuovo Kindle è ancora stabile e non sta soffrendo l’arrivo dell’iPad.

In molti si stanno chiedendo chi avrà la meglio e soprattutto chi potrà sostenere per davvero l’abitudine alla lettura delle nuove generazioni.

Non a caso, una simpatica pubblicità comparativa sta avendo grande successo sul Web, perché mette a confronto i due rivali proprio sui loro punti di debolezza.

Uno dei problemi principali è che manca un formato standard e ciò ne frena l’ascesa. Tra guerra dei formati e ansie degli editori, siamo ancora lontani dall’entrare mani e piedi nell’era della lettura digitale, ne siamo però sulla soglia, come è emerso anche dal recente eBook festival.

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