Apple, un canone mensile per i giochi

Apple offre ai publisher di videogiochi iOS la possibilità di attivare un abbonamento mensile. Big Fish Game è la prima azienda a farsi avanti.
Apple offre ai publisher di videogiochi iOS la possibilità di attivare un abbonamento mensile. Big Fish Game è la prima azienda a farsi avanti.

Anche se Apple Store presenta già un florido comparto di app gaming, l’azienda di Cupertino metterà a disposizione dei produttori di videogiochi la possibilità di fornire una sottoscrizione a pagamento mensile per offrire agli utenti l’accesso a più giochi contemporaneamente. La prima azienda ad accettare la nuova scommessa è stata Big Fish Game, prolifico publisher con sede a Seattle. La società sta sviluppando un’applicazione per iPad che, al prezzo di 6,99 dollari mensili, offrirà ai videogiocatori l’accesso a dozzine di giochi.

Inizialmente, Big Fish lancerà l’applicazione al prezzo ridotto di 4,99 dollari, ma successivamente salirà a 6,99 con l’inserimento di nuovi titoli. Come accade per i servizi di abbonamento interni ad altre applicazioni, Apple tratterrà il 30% del canone come commissione. Dunque, piuttosto che pagare ogni gioco singolarmente, gli utenti saranno in grado di accedere a più titoli semplicemente tramite un abbonamento mensile.

Trattasi di un’opzione molto allettante per chiunque abbia intenzione di provare le app prima di effettuare l’acquisto definitivo. I giochi verranno rilasciati dal server del produttore e per poterli provare sarà ovviamente richiesta una connessione Wi-Fi. Big Fish Games sta anche realizzando una versione dell’applicazione che offra solo 30 minuti di gioco, garantendo però lo spazio minimo per l’adevertising. La società ha nel suo portfolio più di trenta giochi iOS già disponibili su App Store.

Il concetto dell’applicazione si avvicina, per certi versi, al servizio di streaming game offerto dalla piattaforma OnLive: senza alcun accesso hardware specifico, i giocatori sono in grado di provare l’ultimo videogioco lanciato sul mercato con un semplice abbonamento mensile e un piccolo device di rete. Nel caso del servizio Apple, però, si tratta di sottoscrizioni “a singolo produttore” e, quindi, la quantità di applicazioni che il publisher dispone deve essere tale da giustificare l’attivazione di un canone mensile a pagamento. Un fattore che potrebbe incidere fortemente sul successo finale del servizio.

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