Apple vola in borsa, toccati i 700 dollari per azione

Apple vola in borsa grazie ai due milioni di iPhone 5 venduti in sole 24 ore di pre-ordine: il titolo tocca i 700 dollari per azione sull'indice NASDAQ.
Apple vola in borsa grazie ai due milioni di iPhone 5 venduti in sole 24 ore di pre-ordine: il titolo tocca i 700 dollari per azione sull'indice NASDAQ.

iPhone 5 e i primi dati ufficiali riguardanti la fase di pre-ordine del nuovo melafonino (due milioni di unità vendute in 24 ore) spingono il titolo Apple in borsa, tanto da sfondare la soglia dei 700 dollari per azione. Toccato il massimo storico (701,70), con la quotazione tornata nelle ultime ore a 699,78.

Record anche per la capitalizzazione di mercato, che sale così a circa 648 miliardi di dollari. Facendo un paragone utile per capire a quanto ammonta la potenza economica del colosso di Cupertino, si tratta di una cifra più alta rispetto al Prodotto Interno Lordo di molti stati, Svizzera compresa, che si ferma a 636 miliardi. La scelta di attendere il mese di settembre per presentare al mondo il nuovo smartphone sembra dunque rivelarsi azzeccata, almeno per il momento.

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L’esordio di iPhone 5 nei negozi italiani avverrà tra dieci giorni esatti, venerdì 28 settembre, mentre negli Stati Uniti il lancio è fissato per il 21 settembre. Non è da escludere la possibilità che nell’occasione l’entusiasmo degli utenti e la fiducia degli investitori possano spingere il titolo AAPL ancora più in alto nell’indice NASDAQ. Da non dimenticare anche l’avvenuto annuncio delle nuove versioni dei lettori multimediali portatili iPod Touch e iPod Nano: il primo, in particolare, condivide con il melafonino alcune specifiche come il display da 4 pollici, la risoluzione e la tecnologia iSight integrata nella fotocamera.

Anche le recenti vittorie nell’ormai longeva disputa legale contro Samsung potrebbero aver giovato alla quotazione della mela morsicata. La battaglia si sta combattendo dall’aprile 2011 nelle aule di tribunale di tutto il mondo, con le due società impegnate a sostenere la presunta violazione di brevetti da parte del concorrente.

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