Black out delle email alla Casa Bianca

Più di 24 ore senza poter mandare un messaggio email nè dai pc nè dai Black Berry. Il server della Casa Bianca è stato messo fuori uso da una componente hardware molto vecchia che ha cessato di funzionare e mandato in tilt tutto il sistema
Più di 24 ore senza poter mandare un messaggio email nè dai pc nè dai Black Berry. Il server della Casa Bianca è stato messo fuori uso da una componente hardware molto vecchia che ha cessato di funzionare e mandato in tilt tutto il sistema

Una giornata intera senza posta elettronica, nè sui pc nè sui BlackBerry. A causare il grave disservizio sui server della Casa Bianca pare sia stata una vecchia componente hardware che si è rotta all’improvviso.

Meraviglia come l’amministrazione Obama, nota per la competenza tecnologica, sia finita in un simile problema quando quella precedente non ne aveva mai avuti. In realtà è più probabile che, anche stando ai primi report sulla tecnologia primitiva che pare costelli i sistemi informatici della Casa Bianca, il processo di rinnovamento rischi ogni giorno di incorrere in simili problemi: «Abbiamo cominciato il rimodernamento tecnologico la settimana scorsa e quella componente difettosa è stata ora sostituita» ha dichiarato il portavoce ufficiale.

Il blocco di tutti i messaggi è cominciato alle 10 del mattino di lunedì e non se n’è andato fino al pomeriggio del giorno dopo. Per più di 24 ore dunque la fotocopiatrice ed i piedi umani hanno sostituito la posta elettronica. Anche per tale motivo (e per il ridotto tempo di stop) il blocco non ha causato danni particolarmente gravi, ma solo un globale rallentamento delle attività.

La chiosa alla faccenda è stata poi delle più canoniche: «Ad ogni modo è stato bello avere di nuovo l’opportunità di uscire da dietro i monitor e avere relazioni faccia a faccia con i colleghi». La verità è che comincia a farsi sentire il peso dell’eredità di un’amministrazione, quella precedente, che poco ha fatto per tenere al passo con i tempi la struttura informatica governativa.

Importante comunque è stato il primo dispaccio che ha fugato i dubbi sull’eventualità che il disservizio fosse dovuto ad un attacco informatico. Non sarebbe infatti la prima volta che le strutture governative vengono prese di mira da attacchi esterni, spesso accreditati in passato a gruppi di cracker orientali.

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