Boot to Gecko, ci sono anche Telefonica e Adobe

Telefonica annuncia la propria collaborazione con Mozilla per lo sviluppo del sistema operativo Boot to Gecko orientato ai dispositivi mobile.
Telefonica annuncia la propria collaborazione con Mozilla per lo sviluppo del sistema operativo Boot to Gecko orientato ai dispositivi mobile.

Annunciata da uno dei suoi vertici, la presenza di Mozilla al Mobile World Congress trova ora conferma in un post pubblicato sul blog ufficiale della fondazione nel quale viene fatto il punto della situazione. Fine ultimo di tale partecipazione è quello di illustrare al mondo intero il progetto Boot to Gecko, la risposta di Mozilla all’avanzare di iOS, Android e Windows Phone nel settore dei dispositivi mobile, alla quale prenderanno parte nomi del calibro di Telefonica e Deutsch Telekom.

Boot to Gecko sarà in tutto e per tutto un sistema operativo dedicato a smartphone e tablet, garantendo almeno sulla carta prestazioni paragonabili a quelle offerte dai nomi attualmente presenti nel settore. La differenza sostanziale risiederà nel cuore stesso dell’OS, il quale sarà realizzato con le migliori tecnologie disponibili in materia di Web: trattasi infatti di una piattaforma che farà di HTML5 il proprio centro gravitazionale, con le web-app che sostituiranno di fatto le tradizionali app native per garantire maggiore libertà ed apertura.

In una conferenza tenuta da Telefonica, poi, è stato reso noto che i primi dispositivi basati su tale OS dovrebbero giungere sul mercato nel corso del 2012, con nomi quali Adobe e Qualcomm anch’essi coinvolti in un progetto tanto ambizioso quanto bisognoso del più ampio supporto possibile da parte delle aziende interessate alla sua realizzazione. Boot to Gecko, oltre a rappresentare un’idea in grado di rivoluzionare il settore mobile, può essere infatti il trampolino di lancio per numerose società che potrebbero trarre giovamento dalla propria presenza tra i principali partner dell’iniziativa. LG è indicato in tal senso come uno dei primi produttori coinvolti.

In tal senso, la presenza di carrier di tale calibro sarebbe facilmente spiegabile con la volontà da parte degli stessi di rispondere al crescente potere che va concentrandosi nelle mani dei produttori di smartphone, i quali riescono a far leva sui dati relativi alle vendite per imporre la propria legge agli operatori telefonici nella distribuzione di dispositivi mobile. Avere nelle mani una piattaforma fatta in casa potrebbe dunque agevolare questi ultimi nella corsa alle posizioni di leadership e consentire loro di controllare a 360 gradi la diffusione dei terminali secondo le modalità ritenute più opportune.

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