Ci sono Azure ed Amazon dietro iCloud?

L'analisi del traffico generato da iMessage mostra come alle spalle di iCloud vi siano Microsoft Azure e Amazon S3, in attesa del nuovo data center.
L'analisi del traffico generato da iMessage mostra come alle spalle di iCloud vi siano Microsoft Azure e Amazon S3, in attesa del nuovo data center.

iCloud rappresenta l’ingresso nella nuvola da parte di Apple. Il nuovo servizio Apple sembrerebbe tuttavia riservare alcune sorprese: secondo quanto riportato da InfiniteApple, infatti, alle spalle di iCloud si celerebbero servizi quali Microsoft Azure ed Amazon S3.

La segnalazione di tale caratteristica è giunta da un utente curioso di scoprire il funzionamento di iMessage: mediante lo studio del traffico generato dal nuovo servizio di messaggistica firmato Cupertino, infatti, sono giunte prove inequivocabili dell’utilizzo degli strumenti cloud di quelle che rappresentano due delle principali rivali della Mela: inviando una foto tramite iMessage il tutto passa prima attraverso i server di Microsoft ed Amazon, per finire poi all’interno di iCloud.

Oltre a rappresentare una sorpresa a causa dei nomi in gioco, l’utilizzo di servizi altrui da parte di Apple non sembra sposarsi con il lancio del nuovo data center nel North Carolina, mostrato in anteprima da Steve Jobs nel corso della WWDC dello scorso 6 giugno. In base alle prime analisi degli esperti del settore, tuttavia, tale caratteristica non implicherebbe l’incapacità dei nuovi server di Cupertino di gestire il traffico generato da iCloud, bensì la volontà di adottare soluzioni in grado di snellire il carico del nuovo data center: Azure ed S3 rappresenterebbero così semplicemente un sostegno aggiuntivo al neonato servizio cloud firmato Apple, utile a garantirne l’efficienza soprattutto nei primi mesi di vita.

I dati scambiati tramite gli strumenti integrati con iCloud hanno dunque come destinazione i server della Mela, con copie cache degli stessi dislocate in altre locazioni per velocizzare il funzionamento dell’intera infrastruttura. L’integrazione con i due servizi cloud potrebbe inoltre essere una soluzione momentanea, utile a permettere l’utilizzo di iCloud agli utenti aventi accesso alla versione beta di iOS 5 in attesa che il nuovo data center Apple possa essere operativo al 100%.

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