Creato un batterio artificiale con DNA esteso

Degli scienziati sono riusciti a creare un organismo vivente con DNA modificato, da 6 lettere: ciò dimostra che è possibile creare la vita artificiale.
Degli scienziati sono riusciti a creare un organismo vivente con DNA modificato, da 6 lettere: ciò dimostra che è possibile creare la vita artificiale.

La ricerca portata a termine dallo Scripps Research Institute (California) ha guadagnato la copertina della prestigiosa rivista Nature poiché rende possibile un passo scientifico storico, che non mancherà tuttavia di scatenare discussioni etiche: è infatti stato creato in vitro il primo organismo vivente con un DNA potenziato – basato su 6 lettere piuttosto che le 4 che costituiscono la base della vita – capace peraltro di replicarsi, mantenendo il DNA modificato e stabile.

In altre parole, è stata creata in laboratorio una nuova forma di vita, mai vista finora: al fianco delle tradizionali 4 lettere, A, C, G e T – dette basi del DNA, nello specifico adenina, timina, citosina e guanina – i ricercatori sono riusciti ad inserire anche due lettere in più, chiamate X e Y. Il tutto all’interno del genoma di un E.Coli, un batterio molto comune e molto spesso utilizzato nei laboratori.

Non è la prima volta che qualcuno riesce a creare un DNA semisintetico in vitro, ma i ricercatori californiani sono riusciti a raggiungere un risultato inedito. Il DNA a sei lettere è infatti stato poi inserito in un microorganismo vivente e qui è riuscito a replicarsi e a mantenere il suo codice genetico modificato. La scoperta rappresenta una svolta per il mondo scientifico: «per ora abbiamo riportato la replicazione di una sola coppia di basi non naturali» ha dichiarato Denis Malyshev a Nature, «ma stiamo lavorando su replicazione, trascrizione e traslazione di diverse altre coppie». «La vita in tutta la sua diversità è codificata solo da due coppie di basi azotate del Dna: adenina-timina (AT) e citosina-guanina (CG). Quello che abbiamo fatto è stato realizzare un organismo che contiene le due coppie naturali, più un terzo paio di basi non naturale», ha spiegato Floyd E. Romesberg, che ha guidato il team di ricerca. «Questo dimostra che è possibile creare la vita artificiale».

Si apre dunque un nuovo capitolo nella biologia sintetica «quello che abbiamo fatto ci avvicina a una biologia a “Dna espanso”, che avrà molte applicazioni: da nuovi farmaci a nuovi tipi di nanotecnologie», sottolinea Romesberg. Questa ricerca porterà però inevitabilmente a nuovi dibattiti etici sul futuro di eventuali esseri viventi semi-naturali.

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