Disney porta gli extra nei CD audio

In una mossa tesa a risollevare il mercato della vendita di CD, la casa di Topolino comincerà ad immettere sul mercato compact disc dotati di contenuti extra come foto, video e testi. Non tutti concordano però sulla bontà dell'operazione
In una mossa tesa a risollevare il mercato della vendita di CD, la casa di Topolino comincerà ad immettere sul mercato compact disc dotati di contenuti extra come foto, video e testi. Non tutti concordano però sulla bontà dell'operazione

La Disney comincerà a distribuire un nuovo tipo di CD inglobante contenuti speciali oltre alle tradizionali tracce musicali, CD che nei progetti della compagnia dovrebbe sostituire quelli al momento in commercio, ridando interesse e vitalità al mercato della musica su compact disc.

La lotta per la sopravvivenza del CD come supporto musicale è uno sforzo disperato che le maggiori etichette musicali stanno compiendo da anni. Il calo nelle vendite è sempre maggiore e i ricavi provenienti dal commercio musicale online non sono ancora sufficienti a ripagare le perdite negli altri settori. Ora anche la Disney tenta di risollevare le sorti del CD donandogli più appeal in virtù della maggiorazione rappresentata dai contenuti musicali extra.

Nei nuovi CD che la Hollywood Records, etichetta musicale della Disney, immetterà sul mercato saranno presenti oltre ai brani musicali anche testi musicali, una rivista digitale e foto degli artisti in alta qualità. È eliminato dunque il tradizionale supporto cartaceo a favore di contenuti digitali che possono essere più completi ed estesi rispetto alla capacità dei tradizionali libretti. Scompare anche la tradizionale custodia in plastica in favore di un involucro in materiale riciclabile.

Ad essere stati scelti come pionieri del nuovo formato sono stati i Jonas Brothers, formazione punk che gode di un grosso seguito in rete e fra i più giovani, target perfetto per fare da apripista per i nuovi formati. Non tutti sono comunque convinti della bontà dell’operazione. Come riporta Business Week ad esempio, James McQuivey di Forrester Research non ritiene sia un mossa convincente: «siamo molto lontani dal persuadere le persone a tornare al CD». A McQuivey fa eco John Barnett della Parks Associated: «tua madre non metterà il CD appena comprato nel computer per guardare il video musicale». L’opinione più diffusa rimane quella per cui simili contenuti aggiuntivi dovrebbero essere disponibili online: la rete è infatti già oggi il luogo d’elezione per l’approfondimento.

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