Dojo cambia approccio

Dojo cambia approccio

Il noto toolkit Enterprise Ready sta cambiando filosofia ma soprattutto sta cambiando quasi del tutto il proprio codice!

Non è così frequente che una libreria di successo adottata da grandi come AOL, IBM e altri ancora, venga riscritta praticamente da zero cambiando struttura, metodi e funzioni base al fine di ampliare il target di utilizzo e migliorarne funzionalità e rapporto potenzialità / peso.

Uno dei difetti più noti di questo toolkit è infatti la sua dimensione non affatto contenuta per il Web.

Tra gli utilizzatori più assidui troviamo in alta percentuale sviluppatori intranet, dove 10 Kb o 1 mega di libreria sono quasi impercettibili.

Praticamente inutile a questo punto lo sforzo di AOL nello scegliere di ospitare la grande libreria in uno dei propri server al fine di agevolare il caching della stessa, mentre è sicuramente interessante la decisione presa dagli sviluppatori di questo toolkit: rilasciare una versione più leggera, segmentata e migliore prima del rilascio di un’attesa versione 1.0.

La differenza principale sarà caratterizzata da una doppia versione del framework, Dojo, per eventi, funzionalità base e altro ancora, e Dijit, per tutti i componenti aggiuntivi da sfruttare tramite Dojo o tramite dipendenze ben organizzate in una struttura suddivisa in modo scrupoloso.

Il consiglio degli stessi sviluppatori è quello di passare subito alla Milestone 2, versione che preannuncia l’imminente beta prevista entro il prossimo mese.

Se però avete già Dojo e sfruttate componenti come l’Editor o altri non ancora presenti nella nuova versione, aggiornate almeno alla 0.4.3 per risolvere problematiche di XSS durante lo scambio dati asincrono.

Io ho già cominciato a spulciare i nuovi sorgenti di Dojo e analizzato la struttura Dijit, voi cosa state aspettando?

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