Film in streaming per chi va lento

FilmOn evolve il concetto di calcolo distribuito e con una tecnologia che sostengono essere utilizzata anche dal Cern, contano di poter portare la trasmissione di video in streaming in alta qualità anche a chi è dotato di connessioni broadband basic
FilmOn evolve il concetto di calcolo distribuito e con una tecnologia che sostengono essere utilizzata anche dal Cern, contano di poter portare la trasmissione di video in streaming in alta qualità anche a chi è dotato di connessioni broadband basic

FilmOn, piattaforma per la visione legale di film in streaming, sostiene grazie ad una nuova idea tecnologica di poter garantire la trasmissione e la visione di contenuti anche in alta qualità tramite connessioni non particolarmente veloci.

L’idea viene da Alki David, fondatore della società, e Richard Crosby, ingegnere televisivo di Miami. I due hanno sviluppato la tecnologia HDi che consente lo streaming anche per chi gode di una connessione a banda larga definita basic, cioè di livello minimo. «Utilizziamo la stessa griglia e tecnologia cloud che usano al CERN o nelle agenzie governative» spiega Richard Crosby, che ha coadiuvato il design della tecnologia lungo i 15 anni di sviluppo che sono stati necessari.

Il segreto è come il calcolo sia diffuso in tutto il mondo e non su un solo server. FilmOn ha una serie di “punti” sparsi sul pianeta che compiono il lavoro e più la domanda di film aumenta più aggiungono nuovi server a dare una mano. Sistemi simili non sono una novità, ma la differenza ora è che «le nostre CPU si parlano attraverso la rete in modo da ottimizzare il lavoro».

La rivoluzione portata da FilmOn dovrebbe essere tutta nella direzione di aumentare la base di utenti che possono usufruire dello streaming aumentando le capacità di compressione e condivisione. Non solo i film dovrebbero arrivare anche a quanti non siano dotati di connessioni particolarmente veloci ma soprattutto dovrebbero arrivare su una moltitudine di destinazioni che non si fermano al solo pc.

Set top box attaccati ai televisori e telefoni con connessioni 3G sono, tra le altre, possibili destinazioni che ad ora non possono ricevere contenuti in alta definzione in streaming per problemi appunto di banda o anche di “ultimo miglio”, ovvero quella parte del tragitto che il segnale compie dalla centralina di zona fino a dentro casa, che avviene tramite doppino di rame e che rappresenta il collo di bottiglia dell’intera connessione.

Il problema semmai è il catalogo che al momento non è molto invitante. Su FilmOn ci sono circa 7.000 film di cui il 70% è materiale gratuito e indipendente e una gran parte è composta da materiale “User Generated”. Anche i prezzi non risultano particolarmente invitanti: il noleggio di una novità costa 4 sterline, 5 in caso di download.

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