Foxconn: i robot non sostituiranno gli operai

L'introduzione di robot sulle linee Foxconn di iPhone 6 non sostituirà la manodopera umana: lo specifica un nuovo report proveniente da Taiwan.
L'introduzione di robot sulle linee Foxconn di iPhone 6 non sostituirà la manodopera umana: lo specifica un nuovo report proveniente da Taiwan.

Non è passata inosservata la recente proposta di Foxconn, il colosso cinese per la produzione di device elettronici per molti dei maggiori marchi mondiali, di inserire dei robot sulle linee dedicate a iPhone 6. La stampa internazionale ha sollevato molti dubbi sull’opportunità di un simile progetto, poiché potrebbe privare diverse famiglie di operai cinesi del diritto al lavoro, sottratto dall’automazione industriale. Un report proveniente dall’Oriente, però, oggi cerca di mitigare le polemiche: a quanto pare, i robot non sostituiranno la manodopera umana.

Stando a quanto pubblicato dalla testata United Daily di Taiwan, il progetto robotico di Foxconn coinvolgerebbe solamente mansioni minori, da affiancare alle normali attività degli operai. Tra i tanti impieghi, task ripetitivi come il controllo delle viti, l’assemblaggio di componenti di piccole dimensioni, la verifica della corretta funzionalità dei circuiti e poco altro.

La rivelazione è certamente singolare, poiché avviene all’indomani delle accesissime polemiche che l’annuncio di Terry Gou, il CEO della società, ha diramato pochi giorni fa. Nei progetti iniziali è stato esplicitato i desiderio di ridurre i costi di produzione e ridimensionare la manodopera, ma evidentemente qualcosa nei piani Foxconn è cambiato. E chissà che non sia stato proprio il chiacchiericcio internazionale a determinare questa nuova condizione d’affiancamento, e non di sostituzione, dei robot agli operai.

Specificata la nuova modalità di implementazione dei “Foxbots” – così sono stati ribattezzati i robot – rimangono confermate le altre indiscrezioni già emerse. Saranno più di 10.000 gli assistenti robotizzati che faranno la loro apparizione negli impianti orientali, per un costo di 20.000-25.000 dollari ciascuno. Questi strumenti verranno inizialmente impiegati sulle catene d’assemblaggio per l’imminente iPhone 6 e, qualora questa prima sperimentazione portasse a esiti positivi, verranno allargati anche alla produzione di altri dispositivi sia di Apple che dei competitor. Nel frattempo, l’azienda ha confermato l’assunzione di altri 100.000 dipendenti proprio per sopperire alle necessità del nuovo melafonino, un device che apparirà sul mercato dalla fine di settembre nelle due versioni da 4,7 e 5,5 pollici.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti