Google acquista tre brevetti per Project Glass

Google ha messo a segno un nuovo colpo per Project Glass: acquistati tre brevetti per altrettante tecnologie da mettere a disposizione degli ingegneri.
Google acquista tre brevetti per Project Glass
Google ha messo a segno un nuovo colpo per Project Glass: acquistati tre brevetti per altrettante tecnologie da mettere a disposizione degli ingegneri.

Project Glass è stato svelato solamente nelle ultime settimane, ma gli ingegneri Google vi lavorano ormai da diverso tempo: la conferma giunge dall’ufficio brevetti degli Stati Uniti d’America, sul cui sito Web è apparsa la conferma ufficiale dell’acquisizione da parte dell’azienda di Mountain View di tre brevetti precedentemente posseduti dalla società Motion Research Technologies. La data di tale acquisizione è quella dello scorso 30 marzo, ma le trattative e la procedura di acquisto potrebbero aver impiegato molto più tempo, essendo i brevetti in questione in vendita da oltre un anno.

Grazie alle nuove proprietà intellettuali che il colosso delle ricerche può ora annoverare nel proprio già ricco portfolio è possibile comprendere una serie di dettagli in più circa le nuove lenti per la realtà aumentata che l’azienda californiana intende lanciare sul mercato, seppur non nell’immediato. Tale tecnologia, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere compatibile anche con le tradizionali lenti da vista, motivo per cui in futuro potrebbero giungere in commercio nuovi modelli in grado di adattarsi alle esigenze di coloro che sono afflitti da problemi di vista.

Diverse sono le tecnologie coperte dai brevetti acquisiti da Google, alcune delle quali rendono possibile l’utilizzo degli occhialini in questione in diversi ambienti, adattandosi a svariate condizioni ambientali e di illuminazione. Il tutto, chiaramente, per far sì che Project Glass possa da un lato arricchirsi di nuovi strumenti e nuove conoscenze utili all’implementazione di feature sempre più innovative, dall’altro possa arroccarsi dietro una solida barriera di proprietà intellettuali per evitare l’inizio di un vero e proprio tiro al bersaglio nei confronti di Google una volta disponibili in commercio tali occhiali.

Dalle immagini che accompagnano le descrizioni dei brevetti è possibile inoltre immaginare una serie di scenari futuri in cui gli occhiali made in Google comunicheranno con dispositivi quali navigatori GPS, smartphone, tablet e PC, arricchendo di fatto l’esperienza d’uso di un prodotto che sulla carta risulta uno dei progetti più interessanti ed innovativi degli ultimi anni.

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