Google e gli editori europei: da nemici a partner

Digital News Initiative è il nome della partnership siglata da Google con otto editori del vecchio continente: la tecnologia al servizio del giornalismo.
Digital News Initiative è il nome della partnership siglata da Google con otto editori del vecchio continente: la tecnologia al servizio del giornalismo.

Il rapporto tra Google e il mondo dell’editoria è da sempre altalenante, caratterizzato da una sorta di reciproca dipendenza mai però sfociata in una collaborazione che si possa definire realmente fruttuosa e vantaggiosa per entrambe le parti. Da un lato il gruppo di Mountain View necessita dei contenuti pubblicati online per offrirli all’utenza, dall’altro le redazioni hanno bisogno del traffico generato sulle proprie pagine attraverso il motore di ricerca.

La formula con cui bigG gestisce e distribuisce le notizie è da lungo tempo oggetto di discussione. In Spagna si è addirittura arrivati alla chiusura di Google News, con conseguenze negative per tutti: Google non ha più contenuti da indicizzare, le redazioni hanno visto ridursi il numero di lettori e per gli utenti è più difficile accedere all’informazione. Al fine di scongiurare il ripetersi di una situazione di questo tipo, l’azienda californiana ha deciso di lanciare un’iniziativa che coinvolge inizialmente otto editori europei, finalizzata a supportare il giornalismo di qualità attraverso la tecnologia.

Digital News Initiative

Questo il nome del progetto: Digital News Initiative. In termini concreti, Google metterà a disposizione 150 milioni di euro per sostenere e promuovere il giornalismo digitale, con progetti che vanno dalla formazione delle redazioni allo sviluppo di risorse per chi opera nel campo dell’informazione, fino all’istituzione di alcune borse di studio. Dal colosso californiano arriva anche la disponibilità di tre centri di ricerca nel vecchio continente (Parigi, Amburgo e Londra).

A beneficiarne saranno anche i lettori: si tratta infatti dell’ennesima iniziativa messa in campo tenendo in considerazione le esigenze dell’utente finale, proprio come accaduto la scorsa settimana con l’introduzione dell’algoritmo che premia i siti con layout ottimizzato per la navigazione tramite dispositivi mobile. In questo caso, la finalità è quella di sostenere chi produce articoli e contenuti di qualità, aiutandoli ad emergere in un panorama popolato da informazioni non sempre affidabile o veritiera, sfruttando al meglio gli strumenti offerti dal Web e dalle piattaforme social.

Chi partecipa

In un primo momento sono otto gli editori europei che aderiscono all’iniziativa, tra i quali figura anche una rappresentanza del nostro paese: Les Echos (Francia), FAZ (Germania), The Financial Times (Regno Unito), The Guardian (Regno Unito), NRC Media (Paesi Bassi), El Pais (Spagna) e Die Zeit (Germania) e La Stampa (Italia). Prendono parte al progetto anche organizzazioni che si occupano di giornalismo, come European Journalism Centre (EJC), Global Editors Network (GEN) e International News Media Association (INMA). La Digital News Initiative accoglierà nuovi partecipanti in futuro: chiunque operi nel mercato dell’informazione online potrà richiedere l’accesso ai contributi.

L’obiettivo

Come già detto, l’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di sostenere il giornalismo di qualità e l’innovazione dell’intero settore. Un progetto che arriva in seguito a lunghe (e talvolta improduttive) discussioni in merito alle modalità di indicizzazione delle notizie da parte di Google e a meno di due settimane dall’ufficializzazione di una doppia accusa mossa nei confronti dell’azienda da parte dell’antitrust europea. Di seguito la dichiarazione rilasciata da Carlo D’Asaro Biondo, Presidente Strategic Relationships di Google in Europa.

Internet offre opportunità immense per creare e diffondere grande giornalismo, tuttavia ci sono anche questioni legittime su come il giornalismo di alta qualità possa esse sostenuto nell’era digitale. Attraverso la Digital News Initiative, Google lavorerà a fianco di editori e organizzazioni che si occupano di giornalismo per contribuire a sviluppare modelli più sostenibili per l’informazione. È solo l’inizio del percorso e invitiamo altri a unirsi a noi.

Come funziona

Il progetto è focalizzato su tre canali principali:

  1. Sviluppo del prodotto: «Google e gli editori istituiranno un “gruppo di lavoro sul prodotto” in grado di alimentare un dialogo costante per esplorare lo sviluppo di prodotti legati all’incremento dei ricavi, del traffico e del coinvolgimento dei lettori»;
    • «Il gruppo di lavoro sul prodotto sarà un piccolo organismo costituito da editori europei, grandi e piccoli, che rappresenteranno le priorità del settore dell’informazione e fungeranno da punto di contatto nel dialogo su pubblicità, video, apps, comprensione dei dati, contenuti a pagamento e Google News»;
    • «Google e i partner fondatori hanno già cominciato ad esplorare una serie di idee legate al prodotto e si aspettano ulteriori proposte con la crescita di DNI»;
    • «L’obiettivo è che questo dialogo porti a sviluppi di prodotto in grado di beneficiare l’ecosistema dell’informazione nel suo complesso».
  2. Supporto all’innovazione: «Google supporterà e stimolerà l’innovazione nel giornalismo digitale nei prossimi tre anni».
    • «In questo arco di tempo, Google metterà a disposizione 150 milioni di Euro per progetti in grado di dimostrare un nuovo approccio al giornalismo digitale»;
    • «Chiunque lavori all’innovazione dell’informazione online potrà farne richiesta, inclusi editori riconosciuti, testate solo online e start up tecnologiche legate al mondo dell’informazione»;
    • «La DNI stabilirà criteri e modalità con un advisory group composto da editori e organizzazioni esperte nella gestione di award in ambito giornalistico»;
    • « Le richieste saranno valutate in base alloro grado di innovazione, fattibilità e impatto potenziale».
  3. Formazione e ricerca
    • Google investirà in formazione e nello sviluppo di nuove risorse per giornalisti e redazioni in Europa. Nello specifico:
      • «persone dedicate per lavorare con le redazioni sulle competenze digitali»;
      • «partnerships formative con organizzazioni giornalistiche tra cui lo European Journalism Centre, WAN-IFRA, GEN, il Centro per il Giornalismo Investigativo e Hacks/Hackers, un’organizzazione che mette insieme giornalisti ed esperti di tecnologia»;
      • «risorse online e strumenti avanzati per i giornalisti»;
    • Google finanzierà ricerche sullo scenario media, tra cui all’inizio:
      • «una versione ampliata del Digital News Report del Reuters Institute che analizzi le modalità di fruizione delle notizie e il comportamento dei lettori in Europa, in 20 paesi»;
      • «Borse di studio per la ricerca accademica sul giornalismo computazionale, tra cui data journalism, crowdsourcing e analisi dati»;
      • «estensione all’Europa del programma Google Journalism Fellowships»;

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