HP virtualizza Firefox

Per la serie "fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio" HP Symantec e Mozilla stanno lavorando ad una versione virtualizzata di Firefox in grado di funzionare senza intaccare il sistema reale. Per una navigazione a prova di malware
Per la serie "fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio" HP Symantec e Mozilla stanno lavorando ad una versione virtualizzata di Firefox in grado di funzionare senza intaccare il sistema reale. Per una navigazione a prova di malware

HP presenterà presto una versione personalizzata di Firefox in grado di girare in un ambiente virtuale. Il browser sarà eseguito in una sandbox separata dal resto del sistema per proteggere l’utente dalle minacce provenienti dal web. La macchina virtuale confinerà al suo interno cookie e download, lasciando passare solo il minimo indispensabile per garantire l’interazione con l’utente. Lo strato interposto tra browser e sistema si occuperà anche di verificare le eventuali minacce, invitando l’utente a ripristinare la sandbox e ricominciare da capo, il tutto tramite la pressione di un tasto. Il browser permetterà comunque l’utilizzo dei segnalibri.

Il progetto è portato avanti in collaborazione con Symantec e la stessa Mozilla, produttrice del browser open source. Si tratta di una soluzione espressamente dedicata al mondo corporate, dove i dipendenti utilizzano spesso i computer aziendali anche per attività personali. Per questo stesso motivo alcune aziende medio-grandi utilizzano già una soluzione di virtualizzazione di tutto il desktop, lasciando nelle mani dell’utente un ambiente pulito che viene ricreato ad ogni accesso. La soluzione proposta da HP mira a quegli ambienti in cui l’investimento per una tale tecnologia non sia ancora giustificato.

La strada intrapresa dal primo produttore di computer del mondo non è nuova: già un anno fa ZoneAlarm presentava ForceField, un prodotto analogo che con un principio del tutto simile confina il browser all’interno di una zona esposta, lasciando il resto del sistema protetto ed isolato. ForceField, pur funzionando a dovere, aveva presentato alcuni problemi relativi alle prestazioni, richiedendo parecchio tempo CPU e consumando una quantitativo circa doppio di memoria RAM. Sarà questo anche uno dei punti cruciali del Virtual Firefox di HP: nonostante la crescente potenza di desktop e notebook, una soluzione sicura ma lenta spingerebbe inesorabilmente l’utente a preferire l’alternativa non sicura ma veloce.

Il progetto dovrebbe vedere la luce entro la fine del mese a bordo dei portatili Compaq dc7900, una serie indirizzata agli uffici disponibile negli Stati Uniti a partire da 599 dollari (circa 420 euro al cambio attuale). Il browser virtualizzato dovrebbe quindi approdare su ulteriori linee di computer entro novembre. Pare probabile, anche se ancora non confermato, che il virtualizzatore sarà reso disponibile per l’utilizzo da parte dell’utenza domestica sotto forma di estensione per Firefox.

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