Joost smentisce di pensare solo agli Stati Uniti

Voci contraddittorie si susseguono sui possibili licenziamenti in casa Joost, che riguarderebbero unicamente la parte internazionale dell'azienda, lasciando intuire la volontà di concentrarsi sul mercato casalingo. Ma l'azienda smentisce
Voci contraddittorie si susseguono sui possibili licenziamenti in casa Joost, che riguarderebbero unicamente la parte internazionale dell'azienda, lasciando intuire la volontà di concentrarsi sul mercato casalingo. Ma l'azienda smentisce

Arriva per tutti il momento in cui bisogna rivedere le proprie ambizioni e così è stato anche per Joost che annuncia e poi smentisce di volersi concentrare unicamente sul mercato statunitense. Niente più velleità di diventare una piattaforma televisiva mondiale, dunque, o almeno così sembra.

Joost è la seconda avventura online di Niklas Zennstrom e Janus Friis dopo aver venduto Skype ad eBay. Nella mente dei due ideatori doveva costituire per la tv quello che Skype era stato per il telefono, ovvero una versione più economica e pratica da usare con il computer. A causa anche della scarsità di contenuti disponibili, però, ha sempre stentato a decollare. Sorte che invece continua a non toccare alle diverse incarnazioni della tv sul web come Hulu, YouTube, ma anche iPlayer di BBC, eccetera.

Ma non è solo stata la mancanza di contenuti validi a funestare gli esordi di Joost: anche diverse importanti defezioni ai piani alti hanno creato non pochi problemi all’organizzazione generale dei gruppo. La buona notizia è nel fatto che, nonostante tutto, continuano a non mancare i fondi: ben 30 milioni di euro sono arrivati da CBS, Viacom, Index Ventures e Sequoia Capital.

La notizia venuta in primis dal Sunday Times è stata però smentita in altre sedi. Sia Paidcontent che GigaOM, avendo sentito responsabili Joost, affermano che l’azienda non conferma di aver deciso di puntare sul solo mercato statunitense e di averlo fatto con dei tagli al personale internazionale.

Di sicuro tuttavia la compagnia non se la passa bene e sembra strano ricordare come all’epoca del suo lancio Joost si era subito contrapposto a Babelgum, il suo equivalente italiano che, nonostante non navighi in acque molto favorevoli, non ha però ancora dato alcun simile segno di cedimento.

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