La pubblicità nei videogiochi piace

Una recente ricerca ha dimostrato come le pubblicità nei videogame siano spesso efficaci e benviste dagli utenti. Secondo gli appassionati di videogiochi, l'in-game advertising contribuirebbe a costruire un maggiore senso di realtà e verosimiglianza
Una recente ricerca ha dimostrato come le pubblicità nei videogame siano spesso efficaci e benviste dagli utenti. Secondo gli appassionati di videogiochi, l'in-game advertising contribuirebbe a costruire un maggiore senso di realtà e verosimiglianza

Una delle costanti della pubblicità in tutti i mezzi di comunicazione che la sfruttano è che la gente la sopporta poco e preferirebbe non averla, sembra però non sia così per l’in-game advertising ovvero la pubblicità inserita all’interno dei videogiochi.

A dirlo è una ricerca effettuata dalla Massive Inc. società parte di Microsoft e totalmente coinvolta nel business della promozione a mezzo videoludico, dunque totalmente di parte, i cui risultati però sono stati presentati con dovizia di particolari sul metodo con il quale sono stati raccolti, tanto da essere utili per una breve analisi. Il risultato clamoroso è che i giocatori vedrebbero davvero di buon occhio la pubblicità inserita nei giochi poiché darebbe più realismo ad ogni cosa, aumentando spesso il coinvolgimento del giocatore.

Lo studio è stato effettuato seguendo la campagna di alcuni famosi brand tra cui quello dell’Adidas, che conta numerosi annunci pubblicitari all’interno di Major Legue Baseball 2K7. Il gruppo campione che ha utilizzato il videogioco, nel 40% dei casi ha ricordato la tagline del prodotto (ben il 90% in più rispetto a quelli non esposti al gioco), e c’è stato un aumento del 70% di chi si è identificato nelle frasi «Adidas è l’unico brand per me» o «Adidas è un marchio che mi ispira». Della pubblicità di snack all’interno di Nascar ’08, ben il 75% dei giocatori ricordava il nome e il tipo di pubblicità e il 72% era d’accordo con l’affermazione che si trattasse di «uno snack formidabile da mangiare durante il gioco», si tratta del 29% in più rispetto al gruppo di controllo (cioè chi non ha giocato con il videogame).

Dunque, oltre alla benevolenza, sembra esserci anche una certa dose di efficacia, almeno nei primi esperimenti di posizionamento dei brand nei giochi. Oltre ai risultati, come quelli presentati poco sopra, la Massive ha anche effettuato altri studi su almeno una trentina di marchi, in qualche caso ricorrendo pure ad indagini sulla propensione e le abitudini all’acquisto. Lo scopo era chiaramente quello di portare a galla e dare corpo al fenomeno della pubblicità nei videogiochi.

Tuttavia non sono tutte rose, in molti continuano a nutrire perplessità sul mezzo soprattutto a causa della grande difficoltà nel misurare l’effettiva esposizione ad uno spot o un banner, la pubblicità nei videogiochi infatti non può essere misurata con strumenti tradizionali cosa che ne rende molto difficile e lenta l’adozione.

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