Le paure di Microsoft

Una mail destinata alla comunicazione interna lascia emergere alcuni gravi timori interni agli uffici di Redmond: Google, Skype e Adobe sono i principali artefici della nuova rivoluzione del web e Microsoft deve rispondere bene e subito per non soccombere
Le paure di Microsoft
Una mail destinata alla comunicazione interna lascia emergere alcuni gravi timori interni agli uffici di Redmond: Google, Skype e Adobe sono i principali artefici della nuova rivoluzione del web e Microsoft deve rispondere bene e subito per non soccombere

Google è diventato un rischio concreto per il mondo Microsoft: il concetto non è un riassunto di quanto sta succedendo sul mercato dell’ICT, quanto un’idea propria del pensiero di Bill Gates, numero uno dell’azienda di Redmond. La suggestione emerge da una mail accreditata allo stesso Gates ed entrata in possesso (ovviamente la fonte rimane in questi casi anonima) di CNET.com. Una fonte interna a Microsoft avrebbe confermato la genuinità della mail al New York Times senza rilasciare tuttavia ulteriori commenti in proposito.

Secondo quanto contenuto nel testo della mail in oggetto Gates darebbe molto credito all’opinione del neo-dipendente Microsoft Ray Ozzie il quale vede nei servizi web-based il principale pericolo per il mercato Microsoft. Ozzie francobolla come «distruttive» tali applicazioni e vede in Google la guida a questa nuova rivoluzione. Il titolo della mail è propriamente «The Internet Services Disruption» ed il momento attuale è visto come l’ennesima chiave di volta del mercato dopo la nascita di Internet e l’inizio dello sviluppo delle prime applicazioni per il web.

Ozzie consiglia a Gates un intervento deciso e rapido, ricordando come una reazione errata potrebbe seriamente minare il mercato oggi detenuto dall’azienda: una risposta sbagliata darebbe insomma troppo vantaggio al treno Google con effetti incalcolabili sul mondo Microsoft. Google non è comunque solo: tra i competitor più pericolosi Ozzie segnala anche Skype ed Adobe, l’uno leader nel VoIP e l’altro recentemente autore dell’acquisizione del polo Macromedia.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti