Microsoft, Pentagono annulla contratto cloud JEDI. Titolo Amazon vola

Il Dipartimento della Difesa USA cancella l'accordo da $10 miliardi tra Microsoft e il Pentagono, oggetto di una battaglia legale con Amazon.
Il Dipartimento della Difesa USA cancella l'accordo da $10 miliardi tra Microsoft e il Pentagono, oggetto di una battaglia legale con Amazon.

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato la cancellazione del contratto cloud JEDI (The Joint Enterprise Defense Infrastructure Cloud), del valore di 10 miliardi di dollari, vinto da Microsoft nel 2019, e diventato oggetto del contendere in una battaglia legale tra Pentagono, Amazon e lo stesso colosso di Redmond. Dopo l’annuncio, i titoli Microsoft a Wall Street resistono, ma salgono solo di appena lo 0,10%, mentre quelli di Amazon volano aumentando del 3,5%, con Jeff Bezos che cementa così la sua posizione di uomo più ricco del mondo, con un “valore” complessivo del patrimonio di 211 miliardi di dollari.

Microsoft contro Amazon: l’antefatto


Nell’ottobre del 2019, Microsoft batte IBM, Oracle e Amazon e si aggiudica una maxi commessa da 10 miliardi di dollari dal Pentagono, relativo al cosiddetto JEDI (The Joint Enterprise Defense Infrastructure Cloud), per la fornitura di diversi servizi di supporto basati sul cloud Azure, come l’archiviazione dei dati, la loro elaborazione remota e tanto altro ancora. L’infrastruttura sarebbe inoltre stata integrata con i sistemi utilizzati dalla Defense Information Systems Agency (DISA), l’agenzia di supporto al combattimento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) che fornisce tecnologia informatica (IT) e supporto di comunicazione al Presidente, al Vicepresidente, al Segretario della Difesa, ai servizi militari, ai comandi combattenti e a qualsiasi individuo o sistema che contribuisce alla difesa degli Stati Uniti.

Ma a breve distanza dall’annuncio del Pentagono della chiusura dell’accordo, emergono alcuni retroscena che rendono la questione tutt’altro che finita. Viene fuori la notizia, infatti, che l’allora Presidente USA Donald Trump avrebbe compiuto delle ingerenze nell’assegnazione dei lavori. Le voci trovano conferma in James Mattis, ex segretario della Difesa degli Stati Uniti. Secondo quest’ultimo, il Tycoon sarebbe in effetti direttamente intervenuto nell’assegnazione della commessa sfavorendo Amazon, per via dei pessimi rapporti esistenti tra lui e Jeff Bezos, in quel periodo AD del gigante dell’e-commerce.

Pentagono

A quel punto Amazon decide di fare un primo ricorso, chiedendo alla Court of Federal Claims la sospensione dell’assegnazione dell’appalto, in attesa di fare chiarezza sulla vicenda. Ma senza ottenere risultati: il Pentagono si difende, e nel settembre 2020 conferma, attraverso il Dipartimento della Difesa, la concessione del contratto JEDI al colosso di Redmond, sostenendo che la sua proposta era ed è la più conveniente, e che tutto il resto sono solo illazioni. Il 23 ottobre 2020, dopo mesi di batti e ribatti in tribunale e sui media, Amazon deposita però un nuovo ricorso, dove chiede espressamente che il contratto venga annullato in quanto “il prodotto di pregiudizi sistematici, di malafede e dell’influenza illegittima esercitata dal Presidente Trump per negare l’appalto alla compagnia”. Oggi la decisione del Dipartimento della Difesa, che taglia la testa al toro, mette fine a un contenzioso legale che avrebbe bloccato il progetto per un lungo periodo di tempo, e riapre i giochi per futuri appalti.

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