Microsoft, vittoria in Germania contro Motorola

Motorola ha violato un brevetto Microsoft e non potrà vendere i suoi dispositivi Android in Germania: Google pronta a ricorrere in appello.
Motorola ha violato un brevetto Microsoft e non potrà vendere i suoi dispositivi Android in Germania: Google pronta a ricorrere in appello.

Microsoft ha ottenuto una nuova vittoria nella lunga battaglia legale contro Motorola Mobility. Secondo il giudice della Corte Regionale di Monaco, il produttore ha violato un brevetto dell’azienda di Redmond relativo alla tecnologia di input software integrato nel sistema operativo Android. Per questa ragione, la sussidiaria di Google dovrà ritirare dal mercato tedesco i suoi dispositivi mobile.

Il brevetto EP1040406 copre l’invenzione “Soft input panel system and method”, ovvero un metodo e un sistema che permettono ad Android di ricevere l’input dell’utente. È chiaro quindi che si tratta di una tecnologia fondamentale. L’esempio tipico è la ricezione dell’input da parte di un’applicazione quando l’utente utilizza la tastiera virtuale sullo schermo di uno smartphone o di un tablet.

L’azienda di Mountain View quindi dovrà modificare Android per aggirare la violazione, oppure pagare le royalty per poter usare la tecnologia brevettata. In realtà, essendo la tecnologia in questione integrata in Android, tutti i produttori che realizzano dispositivi basati sul sistema operativo Google violano il brevetto. Motorola Mobility però è l’unico grande gruppo che non ha accettano di sottoscrivere un accordo di licenza con Microsoft.

Quasi certamente Google presenterà appello contro la decisione del giudice e chiederà l’annullamento dell’ingiunzione, ma prima di procedere aspetta di leggere la sentenza scritta. Per poter chiedere il blocco delle vendite dei dispositivi Motorola in Germania, Microsoft dovrà versare un deposito cauzionale di 75 milioni di euro. Questa vittoria contro Motorola è la terza ottenuta sul territorio tedesco dall’azienda guidata da Steve Ballmer. Per lo stesso brevetto è in corso una disputa legale anche negli Stati Uniti, per cui gli effetti della sentenza odierna potrebbe presto estendersi a livello internazionale.

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