Nissan, la gabbia di Faraday contro le distrazioni

Nissan prova a rivolere il problema della distrazione alla guida con una gabbia di Faraday in cui riporre gli smartphone che smetterebbero di funzionare.
Nissan prova a rivolere il problema della distrazione alla guida con una gabbia di Faraday in cui riporre gli smartphone che smetterebbero di funzionare.

Nissan pensa di aver trovato una possibile soluzione ai problemi di distrazione che affliggono chi guida un auto. Sino ad oggi, molte case automobilistiche o software house hanno provato a risolverli ma senza successo. Samsung, per esempio, ha rilasciato un’applicazione che invia una risposta automatica alle persone quando il proprietario sta guidando un’auto o sta andando in bicicletta.

Nissan, però, pensa ad una soluzione più drastica con l’utilizzo di una gabbia di Faraday da inserire all’interno del bracciolo dell’auto. Lo scompartimento, noto come “Nissan Signal Shield“, bloccherebbe tutte le connessioni cellulari, Bluetooth e Wi-Fi del telefono che vi sarebbe posto all’interno. La fruizione della musica potrebbe sempre essere possibile ma solo collegando lo smartphone via cavo all’auto. Per riattivare i servizi di rete le persone non dovranno fare altro che estratte il telefono dalla gabbia di Faraday costruita all’interno del bracciolo dell’auto. Per il momento, trattasi comunque di un concept pensato per il modello Nissan Juke.

Trattasi di un’idea molto interessante che potrebbe avere senso in molte situazioni, anche solo per bloccare l’ondata di messaggi e telefonate che possono ricevere gli occupanti dell’auto e che infastidiscono chi guida. Tuttavia c’è anche da sottolineare il fatto che le persone oggi sono smartphone dipendenti e non è detto che possano rinunciare volontariamente a ricevere messaggi e telefonate durante i tragitti in auto.

Quello che è certo è che le case automobilistiche devono avere un ruolo fondamentale per risolvere il problema del fenomeno pericolosissimo della distrazione alla guida che ogni anno causa molti incidenti e purtroppo anche molte perdite in termini di vite umane.

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