Obama alla prova della privacy

Numerose associazioni per la tutela dei diritti personali chiedono alla futura amministrazione di Barack Obama nuove norme per la privacy online. A preoccupare è principalmente l'advertising mobile, nuova frontiera ancora da regolamentare efficacemente
Numerose associazioni per la tutela dei diritti personali chiedono alla futura amministrazione di Barack Obama nuove norme per la privacy online. A preoccupare è principalmente l'advertising mobile, nuova frontiera ancora da regolamentare efficacemente

Saranno molti i temi caldi sul tavolo di Barack Obama una volta insediatosi alla Casa Bianca. Oltre alla politica estera, alle gestione della difficile crisi economica e ai problemi di natura nazionale, il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America dovrà fronteggiare un’importante sfida legata alla privacy e alla circolazione dei dati personali online. Una questione ormai annosa e sulla quale i cittadini americani sembrano essere particolarmente interessati.

Ogni giorno, decine di migliaia di società raccolgono informazioni personali online per offrire i loro servizi agli utenti. I dati sono raccolti e conservati nei database seguendo politiche generalmente poco trasparenti, tali da lasciare negli internauti non pochi dubbi sulla protezione della loro privacy. I codici di regolamentazione esistono, ma si rivelano spesso ambigui e inadatti per normare efficacemente le procedure legate alla raccolta, conservazione e utilizzo dei dati, specialmente in alcuni delicati ambiti come quelli del marketing e dell’advertising online.

Il Future of Privacy Forum, un gruppo sostenuto dalla società di telecomunicazioni statunitense AT&T, ha esplicitamente richiesto al team di transizione verso la nuova amministrazione Obama di prendere in considerazione la possibilità di istituire un ufficio apposito per promulgare nuovi standard sulla raccolta dei dati personali online. Una istanza che si affianca alla recente iniziativa del Center for Digital Democracy e dell’US Public Interest Research Group, che hanno confermato l’intenzione di istituire una pratica presso la Federal Trade Commission per verificare l’eventuale violazione della privacy degli utenti in alcune recenti campagne di marketing legate alla telefonia mobile.

La ricezione di messaggi promozionali sul proprio dispositivo mobile, basati su preferenze e posizione geografica, implica non pochi problemi legati alla privacy degli utenti. Secondo le associazioni per la tutela dei dati personali, l’attuale apparato normativo sarebbe lacunoso e non in grado di regolamentare efficacemente la raccolta di informazioni riservate online. Sollecitata dai paladini della privacy, l’amministrazione di Barack Obama sarà chiamata a dirimere la questione creando nuovi standard per il trattamento dei dati personali.

Il nuovo presidente dovrà confrontarsi con le principali società attive online come Google, Microsoft, Yahoo e le compagnie telefoniche, interessate ad avere norme più chiare a patto di poter contribuire alla creazione dei nuovi regolamenti così da non subire penalizzazioni. Trovare la giusta mediazione non sarà semplice, ma nel corso della sua campagna elettorale e nel periodo di transizione, Barack Obama ha dimostrato una particolare attenzione per le istanze della Rete, dettaglio sul quale ora si basa l’ottimismo della maggior parte delle associazioni impegnate nella tutela della privacy online.

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