Panasonic punta all'automotive attraverso ZKW

Indiscrezioni sulla possibile acquisizione dell'austriaca ZKW da parte del gruppo giapponese dimostrano l'interesse di Panasonic per le quattro ruote.
Indiscrezioni sulla possibile acquisizione dell'austriaca ZKW da parte del gruppo giapponese dimostrano l'interesse di Panasonic per le quattro ruote.

Il divario che separa il mondo tecnologico da quello delle quattro ruote si fa via via sempre più sottile, talvolta intangibile e quasi impalpabile. L’ennesima dimostrazione arriva dal rumor che vorrebbe Panasonic intenzionata a finalizzare l’acquisizione di ZKW, una società austriaca con sede nella città di Wieselburg, specializzata nella produzione di fari LED da equipaggiare sulle automobili.

Al momento non ci sono conferme ufficiali in merito. Si parla di un investimento economico quantificato in circa 880 milioni di dollari per portare a termine con successo la trattativa. ZKW è un’azienda fondata nel 1938 che, tra le altre cose, ha messo a punto luci abbaglianti in grado di illuminare la strada di fronte al veicolo senza però infastidire eccessivamente le vetture che sopraggiungono dalla direzione opposta o i pedoni. Questo permette di aumentare la sicurezza, sia di chi si trova al volante che di tutti coloro che occupano la carreggiata. Stando a quanto riportato sul sito Web, le sue vendite raggiungeranno i 952 milioni di dollari in questo 2016, facendo registrare una crescita significativa rispetto agli anni precedenti.

La mossa di Panasonic ha il chiaro obiettivo di spostare il focus del gruppo sempre più sull’ambito automotive, dopo che la richiesta delle componenti hardware da integrare nei dispositivi tecnologici è diminuita nel corso dell’ultimo periodo. L’azienda ha già siglato un accordo con Tesla per la realizzazione delle batterie destinate alle vetture elettriche e per gli impianti fotovoltaici.

Un’altra realtà del mondo hi-tech che di recente ha mostrato il proprio interesse nei confronti di gruppi che operano nel mercato delle auto è Samsung, con l’acquisizione di Harman (che controlla marchi come AKG, JBL ecc.), a fronte di un investimento corposo, pari a 8 miliardi di dollari.

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