PDA e telemedicina, a che punto siamo?

La telemedicina è composta da tecniche mediche ed informatiche per monitorare lo stato di un paziente a distanza o più in generale per fornire servizi sanitari remoti. E ciò avviene attraverso la trasmissione di dati prodotti da strumenti diagnostici.

Come logica conseguenza, l’evoluzione della tecnologia dell’informazione e la possibilità di comunicare in tempo reale ed a bassissimi costi le informazioni necessarie, consente di utilizzare al meglio supporti mobili come palmari e smartphone, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita.

Tra le possibili, svariate, applicazioni, ne ho individuate un paio che mi paiono particolarmente interessanti.

L’International Journal of Electronic Healthcare ha di recente pubblicato un contributo relativo al progetto di un dispositivo, denominato wearable cardiac telemedicine system, sviluppato per monitorare periodicamente tramite un elettrocardiogramma i pazienti. Il sistema si interfaccia via Bluetooth ad un semplice cellulare, che in caso venga rilevato un tracciato anomalo, potrà inviare un SMS di richiesta soccorso al centro ospedaliero più vicino.

L’ospedale S.Giovanni Addolorata di Roma ha invece approntato un Progetto Prototipale di Sperimentazione di Servizi di Telemedicina per l’attivazione dei servizi di telemonitoraggio/telecardiologia e teleradiologia/teleconsulto.

Il servizio prevede l’acquisizione e la trasmissione a distanza dei parametri principali di un paziente affetto da particolari patologie, grazie al supporto di apparecchiature medicali in grado di rilevare automaticamente i dati clinici, di connettersi verso il Centro Servizi e di trasmettere tramite un palmare i dati stessi al Centro Ospedaliero di riferimento, indipendentemente dalla localizzazione fisica del paziente. Inoltre, si potrà soddisfare l’esigenza di avere una refertazione remota di esami radiologici da parte di centri sanitari periferici.

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