RapidShare dice no al filtraggio degli upload

Sebbene una sentenza di un Tribunale tedesco abbia stabilito che il gestore del servizio di hosting ha l’obbligo di prevenire le violazioni del copyright dei suoi utenti, RapidShare ha deciso comunque di non compiere alcuna azione di monitoraggio dei contenuti scaricati dai suoi utilizzatori.

Secondo GEMA (la corrispondente SIAE italiana), RapidShare raggiungerebbe scopi lucrativi legati alle continua violazioni del diritto d’autore da parte dei propri utenti che posterebbero continuamente materiale protetto e, per tal motivo, dovrebbe filtrare le connessioni degli internauti.

Tempo fa, la corte di Amburgo aveva chiesto a RapidShare degli sforzi immani, come l’assunzione di nuovi dipendenti che potessero controllare le pubblicazioni e tenere traccia degli indirizzi IP degli utenti.

Secondo Bobby Chang, dirigente di “Rapid”, la politica aziendale è contro il monitoraggio degli upload ed è vivamente a favore della riservatezza delle informazioni in Rete.

Prosegue Chang:

Non vogliamo raggiungere alcun vantaggio di carattere economico dalla nostra condotta comportamentale e siamo contrari alla illegale distribuzione di materiale tutelato dal copyright, ma non chiedeteci il monitoraggio degli upload perché ci rifiutiamo categoricamente.

In un comunicato, il servizio di hosting fa sapere che mai e poi mai effettuerà dei filtraggi di file che sono stati caricati da RapidShare stessa.

La posizione di RapidShare è ferma e decisa, considerato che essa vuole essere apripista per gli altri gestori dei servizi di hosting.

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