Fujifilm GFX 50R

La nuova Fujifilm GFX 50R da 51,4 Mpixel sembra una fotocamera a telemetro di altri tempi e offre la stessa qualità d’immagine della sorella maggiore

pro

  • Qualità dell’immagine
  • risoluzione altissima
  • corpo macchina robusto e impermeabile
  • ottima qualità costruttiva.

Contro

  • Autofocus un po’ lento
  • modalità video 4K assente
  • adatta ad utilizzi molto specifici.
il voto di Webnews  7.5
La nuova Fujifilm GFX 50R da 51,4 Mpixel sembra una fotocamera a telemetro di altri tempi e offre la stessa qualità d’immagine della sorella maggiore

Presentata nel settembre del 2016, la Fujifilm GFX 50S è stata la prima mirrorless di medio formato realizzata dal costruttore giapponese. Una macchina fotografica che ha catturato, per varie ragioni, l’attenzione dei fotografi professionisti di tutto il mondo, soprattutto quelli che operano nel settore della moda o realizzano still life in studio. Con un design per certi versi insolito e un’ergonomia forse discutibile, ha di fatto stabilito nuovi standard qualitativi con il suo sensore 1,7 volte più grande di quello di una full frame (di tipo a matrice di Bayer e non X-Trans).

Il sensore della GFX 50R misura 43,8 mm x 32,9 mm

Due anni dopo, in occasione del Photokina 2018, Fujifilm ripropone l’idea con una mirrorless caratterizzata da un corpo leggermente più compatto e leggero, stile rangefinder. Dotata di mirino elettronico OLED posto tutto a sinistra, e quindi non allineato all’obiettivo, questa Fujifilm mirrorless presenta alcune semplificazioni rispetto alla 50S (ad esempio, manca il display superiore e il monitor non è angolabile su due assi), ma vanta le medesime componenti chiave di quest’ultima. Vale a dire un sensore da 51,4 Mpixel e il processore d’immagine X-Processor Pro, componenti che, in abbinamento alle ottiche serie G, assicurano le medesime prestazioni del modello da cui deriva. Con il vantaggio di un prezzo un terzo inferiore.

Fujifilm GFX 50R: recensione e prezzo

Fujifilm GFX 50R: prezzo ()

La Fujifilm GFX 50R ha un prezzo suggerito al pubblico di 4.575 euro per il solo corpo, che può sembrare alto in assoluto ma non in relazione alla categoria d’appartenenza. Gli obiettivi sono decisamente costosi – le loro maggiori dimensioni rispetto a quelli per il formato full frame ne fanno lievitare inevitabilmente i costi produttivi – ma offrono prestazioni elevatissime e una qualità costruttiva all’altezza delle aspettative di un cliente Fujifilm.

Fino al 30 aprile 2019 si potrà beneficiare di una promozione speciale per l’acquisto della macchina in kit con un’ottica GF: 5085 Euro in kit con il GF 63 mm (sconto di 1.115 Euro); 5285 Euro in kit con il GF 45mm (sconto di 1.125 Euro); 6100 Euro in kit con lo zoom GF 32-64 mm che ci è stato fornito per la prova. La promozione è valida soltanto per i prodotti distribuiti da Fujifilm Italia S.P.A e acquistati presso un GFX Authorised Specialist.

Fujifilm GFX 50R: caratteristiche ()

Il sensore medio formato G Format ha diversi vantaggi rispetto a un full frame da 35 mm, primo fra tutti una migliore capacità di ricezione della luce per pixel (efficienza), a parità di risoluzione. Inoltre, le micro-lenti sono state progettate per ottimizzare l’acquisizione della luce, così come la gestione del flusso dati dai fotodiodi è stata ottimizzata per ottenere un livello superiore di qualità dell’immagine, superando quello delle fotocamere esistenti che utilizzano un sensore di dimensioni confrontabili.

Teniamo comunque presente che 51,4 Mpixel sono davvero tanti e anche se disposti su un sensore di area maggiore non necessariamente possono garantire, come vedremo, le stesse prestazioni di rumore agli alti ISO di una full frame a bassa risoluzione (diciamo intorno ai 20 Mpixel).

Questa immagine comparativa rende l’idea delle dimensioni del sensore medio formato della GFX 50R (a sinistra) rispetto all’APS-C della X-T3

Il motore di elaborazione dell’immagine è il ben noto X-Processor Pro. Tale scelta permette di poter contare su una macchina insolitamente reattiva per essere una medio formato. Tempi di accensione, di gestione dei menu e acquisizione dei file ricordano infatti quelli di una mirrorless APS-C, a parte l’autofocus che essendo solo a contrasto, e non ibrido, non può avere la velocità di quello della X-T3. Si basa su una griglia di 9 x 13 (117 punti) oppure 17 x 25 (425 punti) e aree di MAF di differenti dimensioni selezionabili mediante la Focus Lever già vista sulla GFX 50S e su altre mirrorless Fujifilm, che agisce in 8 direzioni indipendentemente dal modo in cui ci si trovi, e ciò rappresenta un ausilio indispensabile per il fotografo.

L’otturatore sul piano focale è stato sviluppato specificamente per raggiungere una velocità massima di scatto pari a 1/4000 sec., che diventa 1/16000 sec. quando si usa l’otturatore elettronico, con una velocità di sincronizzazione flash di 1/125 sec. o inferiore. La sua durata è garantita per oltre 150.000 scatti. Modesto il burst rate di 3 fps, ma come si può immaginare non si tratta affatto di una fotocamera destinata all’impiego sportivo.
Nella GFX 50R ritroviamo le note modalità di Simulazione Pellicola di Fujifilm: Velvia, Provia, Acros, ecc.

Il mirino elettronico di tipo “organic EL” da 0,77x d’ingrandimento e 3,69 Mpixel di risoluzione è molto ampio e offre una visione chiara delle immagini.

Le indicazioni riportate al suo interno sono quelle tipiche di altri modelli Fujifilm e ampiamente personalizzabili, in modo tale che si possa decidere se visualizzare o meno determinati parametri, oppure la livella, o ancora la griglia per la composizione dell’immagine e l’istogramma.

Il monitor vanta invece una risoluzione di 2,36 Mpixel ed è di tipo touch, angolabile.

Il doppio slot per SD card è posizionato sul lato destro della camera e supporta SD, SDHC, SDXC UHS-I/UHS-II, mentre la batteria è la medesima della GFX 50S e sulla carta garantisce 400 scatti per ogni ciclo di carica: nell’uso pratico siamo riusciti a effettuare circa 130 scatti e a girare 7 filmati per la durata complessiva di circa 4 minuti prima che si accendesse l’indicatore rosso di batteria scarica.

In tema di connettività, la nuova Fujifilm mirrorless supporta la tecnologia Bluetooth di tipo low energy. Le immagini catturate possono essere trasferite facilmente e con rapidità su smartphone e tablet tramite la nota app Fujifilm Camera Remote, che da questo mese passa alla versione 4.0: nuova interfaccia grafica, funzione album (che permette di visualizzare solo le immagini importate dalla fotocamera) e una connessione più stabile fra camera e device.

Fujifilm GFX 50R: Design ()

Come accennato, il design della Fujifilm GFX 50R riprende quello di altre fotocamere Fujifilm stile rangefinder, come ad esempio la X-E3 della stessa casa, ma con dimensioni ovviamente maggiori. Molto maggiori. In senso assoluto, questa mirroless Fujifilm non è propriamente compatta come afferma il costruttore – misura infatti 160,7 x 96,5 x 66,4 mm – ma considerando il fatto che si tratta di un medio formato, e quindi una macchina che verrà usata principalmente in studio, Fujifilm è riuscita a fare un lavoro encomiabile.

Le dimensioni generose, dal canto loro, offrono un vantaggio nell’ergonomia dei comandi e nella manovrabilità. L’eliminazione dei pulsanti di selezione a croce concede uno spazio aggiuntivo per impugnare meglio la fotocamera. Il pannello superiore mette in mostra due ghiere, una per la velocità dell’otturatore e l’altra per la compensazione dell’esposizione. Realizzate in alluminio fresato, con la loro giusta resistenza di azionamento a “click”, trasmettono un senso di qualità complessiva che si percepisce anche da altri dettagli.

Il robusto corpo in lega di magnesio è sigillato in 64 punti per garantire resistenza a polvere e agenti atmosferici e la capacità di essere utilizzata a temperature fino a -10 °C: caratteristiche molto richieste dai fotografi.

Si noti infine che, a differenza di altre mirrorless Fujifilm APS-C, la GFX 50R non è disponibile nella colorazione silver.

Fujifilm GFX 50R: Recensione ()

Per la nostra prova d’utilizzo sul campo, ci si è presentata subito una circostanza davvero ghiotta: il carnevale ambrosiano. Per fotografare in queste condizioni è consigliabile utilizzare una macchina piuttosto leggera e robusta allo stesso tempo, meglio se waterproof, reattiva e con un AF rapido.

La nuova mirrorless Fujifilm non sembra vantare tutte queste caratteristiche: non è certo leggera e, in abbinamento con lo zoom Fujinon GF32-64mmF4 R LM WR che ci è stato fornito per la prova, ha fatto segnare sulla bilancia la bellezza di 1740 gr. Grazie all’ottima impugnatura e alla presa salda, per le prime decine di scatti si riesce a gestire abbastanza bene tale peso, tuttavia dopo un po’ di tempo si comincia ad accusare un po’ di indolenzimento al braccio sinistro, quello che sorregge l’obiettivo da sotto.

Il design tipo telemetro consente di osservare direttamente il soggetto della foto, mentre con l’altro occhio si guarda attraverso il mirino. Ciò permette di controllare e percepire la reale atmosfera della scena intorno al soggetto mostrato nell’EVF.

L’autofocus, essendo totalmente a contrasto, non è particolarmente veloce, ma si è dimostrato complessivamente affidabile pur non riuscendo sempre a distinguere l’occhio del soggetto nella modalità face detector. In alcuni casi, la risposta non istantanea ci ha fatto perdere qualche scatto interessante, ma se si pensa che la GFX 50R non è pensata per questo scopo, possiamo senz’altro chiudere un occhio.

Il sistema esposimetrico si è sempre comportato in maniera affidabile utilizzando la misurazione multi (valutativa) e media pesata al centro, benché si noti una leggera tendenza alla sottoesposizione, come avevamo già riscontrato in altri modelli della Casa giapponese. Ovviamente, presente la funzione denominata DR (Dynamic Range), che permette di variare la dinamica in funzione del contrasto, ma è assente l’HDR.

Ampie le possibilità di personalizzazione: sono presenti 5 tasti Fn più altre funzioni assegnabili facendo scorrere il dito sul display touch in 4 diverse posizioni. A livello operativo, non ci è piaciuto il tasto di cancellazione lontano da quello di riproduzione, come l’assenza del tasto di registrazione diretta per i video. Pertanto, per far partire un filmato occorre premere il pulsante di scatto dopo aver selezionato il modo MOVIE dal menu DRIVE.

Passando alle prestazioni, il primo e più importante punto di forza di questa mirrorless è ovviamente la risoluzione; benché ci siano apparecchi destinati a usi professionali che, in assoluto, consentono di raggiungere risoluzioni anche doppie, i 51, 4 Mpixel della GFX 50s permettono comunque di effettuare stampe di grandi dimensioni mantenendo una qualità elevatissima.

Un’immagine in formato Large (3:2) ripresa con la GFX 50R misura 8256 x 5504 pixel e permette di creare un documento da 291 x 194 cm con risoluzione di 72 dpi, considerata adatta per utilizzo su PC; a distanza di visione superiore ai 3 m si possono mantenere 72 dpi e stampare in formato 4A a ben 238 x 168 cm. Siccome per una stampa di grandi dimensioni sono ritenuti più che adeguati 200 dpi, con la GFX 50s potremo arrivare a immagini da 105 x 70 cm con una qualità più che buona.

Per rendere l’idea del livello di risoluzione che caratterizza, nella pratica, questa Fujifilm mirrorless, abbiamo fotografato a parità d’impostazioni lo stesso soggetto utilizzando una reflex full frame (la Canon EOS 6D) e la Fujifilm e visualizzato l’immagine ottenuta zoomando fino al rapporto 1:1:

Canon EOS 6D + Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art (a sinistra) e Fujifilm GFX 50R + Fujinon GF32-64mmF4 R LM WR (a destra)

Con rapporto d’aspetto di 3:2 e alla massima qualità, la Canon EOS 6D genera un file da 5472 x 3648 pixel mentre la Fujifilm da 8256 x 5504: al di là delle dimensioni, dettagli praticamente invisibili con la FF Canon risultano invece ben evidenti con la Fujifilm. Si noti però che visualizzando le immagini ottenute ridimensionandole alla risoluzione del monitor, il discorso cambia ovviamente in relazione allo stesso (dimensioni e risoluzione) e al browser utilizzato, al punto tale che potrebbe addirittura risultare visivamente più ricca di dettaglio l’immagine a risoluzione più bassa.

Aggiungiamo che la GFX 50R consente di selezionare sette possibili formati immagine: 4:3, 3:2, 16:9, 1:1, 65:24, 5:4 e 7:6 con differenti livelli di qualità possibili.

Cambiando argomento, vediamo come si comporta la GFX 50R in termini di rumore agli alti ISO in JPEG:

Il rumore inizia a vedersi già a 12800 ISO accompagnato da un lieve viraggio della tinta prima verso il violetto e poi altri colori, ma diventa evidente da ISO 25600. ISO 51200 e 102400 sono valori da utilizzare solo in casi di emergenza. Meglio non spingersi a valori superiori a 25600 per non incorrere in un evidente peggioramento della qualità dell’immagine: il fatto di poter contare su un sensore di maggiori dimensioni, che porta benefici in termini di dinamica e latitudine di esposizione, non necessariamente è garante delle migliori prestazioni agli alti ISO se la densità dei pixel è molto elevata, come in questo caso.

La cosa migliore è sempre quella di scattare in RAW e poi usare un programma tipo Capture One Express o Raw File Converter EX 3.0.

Veniamo alla qualità dell’immagine. Come avrete capito, qui siamo ad un livello superiore per risoluzione, dinamica e soprattutto resa dei colori, il punto di forza di tutte le Fujifilm e in particolare di questa top di gamma. Ovviamente molto dipende dall’obiettivo utilizzato, e le qualità ottiche dei Fujinon serie GF non si discutono. A parte questo, abbiamo trovato il GF32-64mmF4 R LM WR un po’ “corto” per la street photography, in quanto la sua lunghezza focale equivalente è di 25 – 51 mm, un range insolito (2 x) visto che in genere questo tipo di zoom è almeno 3 x. Inoltre, mostra qualche riflesso di troppo negli scatti in controluce.

In questa immagine ripresa nel formato 65:24 si evidenziano dei riflessi: si tenga però presente lo schema ottico dello zoom è abbastanza complesso (14 elementi in 11 gruppi)

Una sorpresa inaspettata anche per il comparto video; il fatto che la macchina non sia pensata per questo impiego e non disponga della modalità 4K non pregiudica la possibilità di girare filmati di ottima qualità in FHD, fluidi e privi di artefatti digitali. È ovviamente presente la messa a fuoco automatica continua, progressiva e silenziosa, ma molto lenta.

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