Rubygate, parodia cult su YouTube

Il processo Ruby - Berlusconi diventa una parodia Web incredibilmente popolare. Il fenomeno racconta di come a volte un argomento occupa tutti gli spazi di creatività.
Il processo Ruby - Berlusconi diventa una parodia Web incredibilmente popolare. Il fenomeno racconta di come a volte un argomento occupa tutti gli spazi di creatività.

Un ragazzo occhialuto chiede per caso che giorno è a una passante, scoprendo che è già il 6 aprile, data della prima udienza del processo Ruby Rubacuori – Berlusconi, allora scappa a casa, incurante di tutto (lavoro compreso) per seguirlo in diretta televisiva.

Questo è l’incipit del finto trailer che due videomaker, Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana, hanno scritto, girato e postato su YouTube, totalizzando quasi centomila visite in pochi giorni. Un vero fenomeno che cattura la fibrillazione dell’opinione pubblica su questa vicenda processuale molto piccante.

Il protagonista, un ragazzo con tanto di occhiali e un po’ goffo, si precipita a casa incurante di tutto, persino del fatto che sorprende la moglie con l’amante: gli interessa piazzarsi sul divano col suo telecomando, per sintonizzarsi sui canali che trasmettono notizie dal tribunale di Milano.

Dietro questa parodia si intuisce una sottile critica sociale: il marcio non è solo ai piani alti, ma dappertutto. I due giovanissimi registi, entrambi under 25, si erano già notare con “Inception made in Italy“, un’altra parodia (anti)berlusconiana ispirata al film di Christopher Nolan. In quel caso era strabiliante la capacità di montare materiale già esistente in una versione da incubo. Risultato: mezzo milione di visite e video citato sui siti di tutti i giornali nazionali.

Come valutare un fenomeno del genere? Al di là della cassa di risonanza di creatività rappresentata dai social network, non si deve dimenticare come queste parodie (famose anche quelle di Sora Cesira) segnano paradossalmente un punto a favore per il celebre imputato. Basti pensare allo show del processo Mediatrade per comprendere come al potere possa interessare più spettacolarizzare un evento, anche teoricamente imbarazzante, piuttosto che subirlo.

Così, le intenzioni parodistiche di questi autori, certamente non simpatizzanti, vengono fagocitate nel sistema entrando nel circo ipermediatico dove tutti i numeri sono ugualmente divertenti e dove sembra impossibile stabilire una verità, cosa è giusto e cosa è sbagliato.

La più grande fiction italiana riserva ancora al suo pubblico, televisivo, sulla carta stampata, sul Web, molte sorprese.

[youtube]H4MQ-lXJ68E[/youtube]

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