Samsung, in vista un calo dei profitti

Flessione importante a chiusura del trimestre per Samsung, che deve affrontare lanci di prodotto ma anche un calo dei chip di memoria e pannelli OLED.
Flessione importante a chiusura del trimestre per Samsung, che deve affrontare lanci di prodotto ma anche un calo dei chip di memoria e pannelli OLED.

Un 2019 tra alti e bassi quello di Samsung, che da un lato ha visto delle ottime vendite per la parte mobile, grazie alla famiglia degli S10, mentre dall’altro ci sono i noti problemi con il Galaxy Fold e la divisione del business display che ha vissuto momenti migliori.

Per questo, la società ha avvertito che i profitti sarebbero probabilmente crollati nel secondo trimestre in corso, facendo cadere la percentuale degli introiti del circa 56% su base annua, con un monte di più o meno 6.500 miliardi di won ottenuti, poco meno di 5,6 miliardi di dollari. Samsung avrebbe inoltre chiesto ad Apple un risarcimento dopo che gli ordini dei display OLED, inseriti negli accordi di fornitura hardware dei pannelli per iPhone, non hanno raggiunto i livelli minimi concordati.

Mentre Samsung non ha spiegato cosa ha causato una flessione tale nei tre mesi di riferimento, sappiamo che le prestazioni di inizio anno avevano fatto intendere qualche difficoltà, principalmente per un calo delle vendite dei chip di memoria. Mentre i profitti rispetto al primo trimestre suggeriscono che i lanci del Galaxy S10 e della nuova serie degli smartphone A hanno aiutato il brand a tenere botta, questi non sono serviti a invertire del tutto la rotta ma solo a rendere la perdita meno vistosa di quanto lo sia realmente.

Il gigante della tecnologia sicuramente affronta un’estate che è un mix di sentimenti contrastanti. Dietro l’angolo abbiamo il lancio del Note10 e, ma non è detto, quello del Galaxy Fold ma anche la preoccupazione per la crescita della concorrenza che, dopo i fattacci di Huawei, sembra aver preso vigore per conquistare posizioni finora impossibili da raggiungere. Inoltre, proprio Huawei potrebbe rientrare in gioco qualora i dissidi con gli Usa dovessero improvvisamente disciogliersi, ovvero se, una volta fissato il prezzo da Trump, la compagnia si decidesse a pagare una multa (probabilmente salata) per ritornare a fare quello che le compete, business.

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