Schmidt: «Yahoo libero!»

Il CEO di Google in una lunga intervista parla dell'idea che Microsoft inglobi il motore di ricerca rivale e dell'accordo pubblicitario che loro hanno stretto con l'azienda di Sunnyvale subito dopo la notizia del primo attacco di Redmond
Il CEO di Google in una lunga intervista parla dell'idea che Microsoft inglobi il motore di ricerca rivale e dell'accordo pubblicitario che loro hanno stretto con l'azienda di Sunnyvale subito dopo la notizia del primo attacco di Redmond

«Il mondo gira meglio con uno Yahoo indipendente» parole comprensibili e forse condivisibili, ma sicuramente sospette quando arrivano dalla bocca di Eric Schmidt, CEO di Google, la società che più sarebbe danneggiata da un’eventuale fusione tra Microsoft e Yahoo.

Dalle prime offerte di Microsoft all’accordo stretto tra Google e Yahoo! ancora non c’erano state dichiarazioni ufficiali provenienti da Google: arrivano ora e per bocca del suo uomo più importante. Schmidt in una lunga conferenza ha spiegato alla stampa la sua visione del mercato concorrenziale, una visione nella quale Yahoo può dare più benefici alla competizione e all’innovazione da solo piuttosto che con un altro grande colosso come quello di Redmond.

«Microsoft ha una lunga tradizione di distruzione dei business rivali al suo attraverso l’inglobamento in Windows» ha continuato Schmidt, come riporta l’Associated Press, illustrando i motivi dell’accordo con Yahoo. Secondo il CEO infatti la volontà di cercare di collaborare con Yahoo ci sarebbe stata da molto ma dopo la prima sostanziosa offerta proveniente da Redmond la paura di una fusione sarebbe stata tale da spingerli ad alzare subito la cornetta.

Ad ogni modo l’accordo tra i due motori di ricerca non è esclusivo e dunque di fatto non taglia fuori altre aziende che possono comunque stringere patti con la società di Sunnyvale.

Al momento, dopo una prima offerta respinta, Microsoft non è più sicura di tornare alla carica, o quantomeno attende in attesa che il board faccia chiarezza al proprio interno. Dall’altra parte invece una frazione del consiglio di amministrazione di Yahoo sempre di più vorrebbe essere acquisito e tenta di mettere in minoranza il CEO Jerry Yang, principale oppositore alla fusione.

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