SpaceX, conclusa con successo la missione Inspiration4

L'ammaraggio della navicella Crew Dragon è avvenuto al largo della Florida. Elon Musk ha donato, per SpaceX, 50 mln di dollari al St. Jude.
L'ammaraggio della navicella Crew Dragon è avvenuto al largo della Florida. Elon Musk ha donato, per SpaceX, 50 mln di dollari al St. Jude.

Missione compiuta! Con l’ammaraggio di ieri della navicella Crew Dragon a largo della Florida, si è conclusa con successo l’operazione Inspiration4. Obiettivi raggiunti, infatti, sia in termini scientifici che umanitari, in quest’ultimo caso grazie anche alla generosità di Elon Musk, che per permettere alla raccolta fondi destinata al St. Jude Children’s Research Hospital per la ricerca di cure al cancro infantile di raggiungere i 200 milioni di dollari prefissati, ne ha donati 50, facendo schizzare la quota finale a 210 milioni di dollari (le offerte erano ferme a 160 milioni fino a quel momento).

SpaceX: la missione Inspiration4

Lo scopo scientifico della missione dell’agenzia aerospaziale di Elon Musk, in accordo con il Translational Research Institute for Space Health (TRISH), il Baylor College of Medicine e la Weill Cornell Medicine, era quello di realizzare una serie di progetti di ricerca volti a comprendere meglio come corpo e mente degli astronauti si adattano allo spazio, così da sviluppare in futuro nuove soluzioni per promuovere missioni più sostenibili e sicure. E secondo SpaceX l’obiettivo è stato raggiunto.

Risultato raggiunto anche per l’aspetto umanitario dell’operazione, non solo dal punto di vista economico, e per quello tecnico. L’idea di ispirare il mondo su concetti quali compassione, unità, uguaglianza e inclusione, hanno sortito effetto.

Secondo sempre i dati forniti dall’azienda aerospaziale statunitense, sono stati milioni gli spettatori online che hanno seguito l’evento, e migliaia le lettere, le mail e i messaggi anche “semplicemente” di solidarietà e supporto sui vari argomenti citati prima. Particolarmente commovente la telefonata con i bambini degenti presso il St. Jude Children’s Research Hospital, la struttura specializzata in oncologia infantile che curò da bambina una delle astronaute, Hayley Arceneaux, che tra l’altro adesso lavora proprio nel centro, a supporto dei malati. Infine successo anche sul lato tecnico, come detto: dimostrata l’affidabilità del booster Falcon 9 della nuova nave di SpaceX, Doug, schierata a supporto della JRTI.

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