Streaming musicale, il 50% dei guadagni USA

Lo streaming raggiunge il 50% di tutti i guadagni dell'industria musicale statunitense: crollano digital download e CD, volano i dischi in vinile.
Lo streaming raggiunge il 50% di tutti i guadagni dell'industria musicale statunitense: crollano digital download e CD, volano i dischi in vinile.

Lo streaming musicale raggiunge un traguardo davvero importante, primo del genere negli Stati Uniti: l’ascolto di brani musicali sulle apposite piattaforme, infatti, ha determinato il 50% di tutti i guadagni dell’industria musicale nel 2016. È quanto conferma la Record Industry Association of America, confermando come l’universo dello streaming si stia confermando come il settore dalla più interessante crescita, anche se molto pare debba essere fatto sul fronte delle compensazioni economiche rivolte agli artisti.

Nel corso del 2016, lo streaming a pagamento o supportato dall’advertising ha generato 3.9 miliardi di dollari negli Stati Uniti, pari al 51% dell’intero mercato. Un incremento davvero sensibile rispetto al precedente anno, quando l’ascolto tramite piattaforme online aveva totalizzato soltanto il 34% dell’intero mercato. Non è però tutto, poiché nello stesso periodo di tempo si sono raddoppiati i guadagni dovuti ai singoli abbonamenti a pagamento, per un totale di 2.5 miliardi di dollari e almeno 22.6 milioni di sottoscrittori a stelle e strisce. Nel 2015, invece, questa cifra si fermava a 10.8 milioni di abbonati.

Al crescere dello streaming, tuttavia, calano i download musicali: la digital delivery, infatti, subisce un’inflessione del 22% sul fronte dei guadagni annuali, per un totale di 1.8 miliardi di dollari. In caduta libera è inoltre l’acquisto di CD, con 1.7 miliardi di dollari e ben 16 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente, quando già avevano subito un ingente calo. Ottime performance, invece, per il vinile, così come già confermato dai dati delle ultime settimane sia nel Regno Unito che in Italia: vi è una crescita annua del 4% negli introiti, pari a 430 milioni di dollari, mentre vola la distribuzione, con il 26% in più rispetto al 2015: una crescita in dodici mesi che non si vedeva dal 1985.

Rimane più dubbioso, invece, il modello economico delle piattaforme di streaming di video musicali: il rapporto tra YouTube e Apple Music, ad esempio, è di 1 a 7. Questo significa che, per ogni singolo dollari guadagnato dagli artisti dalla visione di video sulla piattaforma, gli stessi ne ricevono 7 da Cupertino per il medesimo numero di ascolti/visualizzazioni.

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