Susan Wojcicki conferma YouTube Music Key

Il CEO di YouTube conferma l'arrivo di un servizio musicale a pagamento integrato nella piattaforma di video sharing: il debutto è sempre più vicino.
Il CEO di YouTube conferma l'arrivo di un servizio musicale a pagamento integrato nella piattaforma di video sharing: il debutto è sempre più vicino.

Di YouTube Music Key si parla ormai da mesi, anzi, dallo scorso anno. Sarà un servizio di streaming musicale integrato nella piattaforma di video sharing, che andrà ad affiancarsi alla formula Unlimited già proposta da Google Play Music. Il lancio, più volte posticipato dal gruppo di Mountain View per ragioni non meglio precisate, potrebbe ormai essere alle porte. A confermarlo è il numero uno di YouTube, il CEO Susan Wojcicki in carica da febbraio.

L’occasione per discuterne è stata la conferenza Code Mobile organizzata da Re/code nella serata di ieri. Non sono state diffuse informazioni precise in merito alla data del debutto, ma Wojcicki si è detta ottimista in merito ad un esordio nell’imminente futuro. Il team al lavoro sul progetto sta apportando gli ultimi perfezionamenti e decidendo quale sarà la spesa richiesta agli utenti per la sottoscrizione di un abbonamento mensile. I rumor circolati in Rete in agosto puntavano a 9,99 dollari, una cifra del tutto simile a quella proposta dalla concorrenza (Spotify, Deezer ecc.). Resta da capire se nel prezzo sarà incluso anche l’accesso a Play Music Unlimited.

Il CEO ha anche dichiarato che la piattaforma sta sperimentando nuovi metodi per generare profitti. Uno di questi prevede la possibilità di spingere gli utenti a mettere mano al portafogli per eliminare la visualizzazione delle inserzioni pubblicitarie solitamente mostrate prima e durante la riproduzione dei filmati. Questo, nel caso in cui l’idea dovesse concretizzarsi, avverrà però molto più avanti nel tempo. Insomma: Google ha bisogno di continuare a garantire la sostenibilità del modello economico applicato ad un gigante della grande Rete come YouTube, assicurandosi entrate sufficienti per coprire le spese legate ai diritti d’autore e al compenso versato ai videomaker, generando al tempo stesso profitti per il gruppo.

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