Svezia: tempo di riforma dei brevetti per l'UE

Da poco alla presidenza di turno semestrale dell'Unione Europea, la Svezia mira a una riforma comunitaria per la gestione dei brevetti entro i confini europei. L'ambizioso obiettivo potrebbe essere ostacolato dai numerosi paesi da sempre scettici sul tema
Da poco alla presidenza di turno semestrale dell'Unione Europea, la Svezia mira a una riforma comunitaria per la gestione dei brevetti entro i confini europei. L'ambizioso obiettivo potrebbe essere ostacolato dai numerosi paesi da sempre scettici sul tema

Potrebbe giungere dalla Svezia la soluzione all’annoso problema dei brevetti tra i paesi dell’Unione Europea. A pochi giorni dall’assunzione della presidenza di turno semestrale dell’importante istituzione del vecchio continente, alcuni esponenti politici del paese scandinavo si sono ripromessi di riportare lo spinoso tema della regolamentazione sui brevetti al centro del dibattito politico per trovare infine una soluzione condivisa, attesa ormai da oltre 30 anni.

Per motivi di opportunismo nazionale e politico, l’Unione Europea non è mai riuscita a produrre una normativa comune per la gestione dei brevetti. Una mancanza che nel corso degli anni ha causato non pochi problemi nella gestione dei contenziosi con tutte le conseguenze negative del caso sul commercio e sulla libera concorrenza. Durante il suo mandato di presidenza la Svezia confida di poter risolvere anche questo risvolto, trovando finalmente un accordo per l’istituzione di un’apposita corte sovranazionale in grado di gestire i contenziosi sui brevetti in tutta l’Europa dei 27. Un progetto ambizioso sul quale i responsabili della presidenza svedese sembrano essere comunque ottimisti.

«Abbiamo preparato numerosi incontri bilaterali con i paesi maggiormente scettici per cercare di convincerli. Miriamo in alto, ma questi obiettivi possono essere davvero raggiunti» ha dichiarato una fonte diplomatica alla testata online PCWorld, chiedendo di rimanere anonima. La Svezia dovrà vincere le riserve di numerosi paesi, tradizionalmente contrari all’istituzione di un sistema omogeneo per la gestione dei brevetti a livello comunitario. La Spagna potrebbe rivelarsi uno dei maggiori oppositori, come già dimostrato nel corso degli ultimi anni quando si ventilò nuovamente l’ipotesi di creare un Community Patent.

Secondo alcuni analisti, l’attuale difficile momento per l’economia potrebbe favorire l’adozione di una soluzione comune per tutelare i brevetti in Europa. Per stimolare la ripresa, l’Unione Europea sembra essere intenzionata a mettere in campo nuovi provvedimenti principalmente legati al rilancio dell’innovazione nei settori chiave della tecnologia e delle telecomunicazioni. La necessità di fissare nuove regole chiare e utili per favorire il processo di rilancio potrebbe aprire la strada alla formulazione di nuove soluzioni sul delicato fronte dei brevetti.

Ironia della sorte, all’interno del Parlamento Europeo la Svezia troverà probabilmente nello svedese Piratpartiet, il Partito dei Pirati, un fermo oppositore alle sue iniziative per la regolamentazione dei brevetti a livello comunitario. Il controverso partito ha conquistato un seggio parlamentare durante le ultime elezioni ed è dichiaratamente favorevole all’abolizione dei brevetti, specialmente in ambito farmaceutico e in altre realtà industriali. La partita più grande si giocherà comunque nei rapporti diretti della nuova presidenza dell’Unione con gli stati membri. La strada appare in salita, ma l’ottimismo della Svezia al momento non manca.

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