Tanti italiani al Web Summit

Al web summit mondiale di Dublino in ottobre sono state invitate già 25 startup italiane. E l'elenco è in aggiornamento.
Al web summit mondiale di Dublino in ottobre sono state invitate già 25 startup italiane. E l'elenco è in aggiornamento.

Mancano due mesi al grande summit di Dublino, uno degli eventi più attesi nel mondo del web per scoprire chi sarà l’ideatore della nuova killer application o del nuovo servizio online di successo. La buona notizia è che tra le startup protagoniste ce ne saranno almeno 25 italiane. Numero destinato forse a crescere con l’aggiornamento della lista, scrupolosamente e rigorosamente a invito.

Di settimana in settimana gli organizzatori del Web Summit 2013 stanno pubblicando l’elenco delle startup e quello degli invitati all’evento di due giorni che vedrà relatori di caratura internazionale, giornalisti e talent scout dei colossi della silicon valley riunirsi nella capitale irlandese. Una chance d’oro per le startup provenienti da 80 paesi di tutto il mondo, che potranno confrontarsi con gli investor – tra i quali Accel, Atomico, Google Ventures, Goldman Sachs – ed essere coinvolti in una vetrina che ha portato fortuna in passato a Coursera, Vine, MailBox: tutte startup passate da lì. Per l’occasione il NASDAQ aprirà a Dublino il mercato delle quotazioni tech.

Un’occhiata agli invitati e non sfuggono nomi già noti dell’ecosistema startup italiano come Mangatar, Starteed, MoneyFarm, insieme a tante altre magari meno note ma tutte presumibilmente entusiaste di poter partecipare al web summit, soprattutto se si considera che l’invito è partito dagli organizzatori dopo un’attenta valutazione delle loro caratteristiche e nell’ambito di un confronto a livello mondiale. C’è anche una mappa delle startup e dei partecipanti a seconda del luogo di provenienza.
La notizia è appena arrivata anche ad Andrea De Spirt, cofounder e CEO di JobYourLife, startup milanese-cagliaritana nata nel febbraio del 2012 che vanta già 30 mila iscritti ed è partner di multinazionali come Zara e McDonald’s. A Webnews racconta la soddisfazione per questo invito.

Tra i partecipanti al Web Summit anche i CEO di un bel numero di startup italiane.

Tra i partecipanti al Web Summit anche i CEO di un bel numero di startup italiane.

Una piattaforma di recruiting al Web Summit: anche questo segno dei tempi?
«Penso di sì, ho notato che ci sarà un’altra startup che si occupa di lavoro, ma in questo caso di annunci, mentre noi lavoriamo all’inverso, collegando le aziende partner coi profili cercati. In ogni caso, la forte necessità di trovare competenze e ricollegare domanda e offerta di lavoro è un argomento che nell’Europa dell’economia recessiva interessa molto. La mia idea è nata proprio mentre cercavo competenze adatte per una startup che volevo fondare: mi sono accorto quanto sia difficile e allora la startup è diventata JobYourLife».

Come funziona l’invito al Web Summit?
«Abbiamo compilato il form sul sito, dove sono richieste le principali caratteristiche della startup e gli investimenti ricevuti. Poi c’è stato un secondo contatto, una call via Skype. Molto più approfondita».

Cosa volevano sapere?
«Semplice, tutto. Una vera raffica di curiosità. Ammetto che è stato parecchio impegnativo, ma evidentemente abbiamo passato l’esame».

Cosa prevede l’organizzazione?
«Il Web Summit è una grande vetrina, basti pensare che gli invitati, tra startup e altro, saranno più di 500. Mi piace molto il fatto che prepareranno loro lo stand, inoltre si appoggiano alle startup per collegarsi coi media nazionali e gli eventuali portatori di interesse. Ci hanno chiesto nomi di giornalisti che parteciperebbero volentieri al summit e altre informazioni su come pubblicizzare al meglio la nostra partecipazione».

Una politica molto intelligente…
«Lo è. Sfruttano le conoscenze delle startup, non accentrano e mostrano di saper investire nel loro evento: chi viene invitato è coperto in ogni spesa. La startup viene seguita da un formatore in tutto il periodo pre-summit. Davvero una bella impressione».

Il Web Summit

Il Web Summit è spesso definito “il SXSW europeo”, in riferimento al famoso summit americano. Funziona come un vertice globale di pensatori e leader a livello mondiale della tecnologia. Non è solo un raduno di startup, anche se questa parte dell’evento ha una certa importanza. Quest’anno sono previsti più di 10.000 partecipanti e 300 relatori in decine di workshop e tavole rotonde. Tra gli speaker si annoverano investor come Kevin Rose di Google Ventures, giornalisti come Ben Rooney del Wall Street Journal, e fondatori di aziende della web economy come David Marcus di PayPal o Shakil Khan di Spotify.

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