Tesla e Panasonic insieme per il fotovoltaico

Stretta di mano fra Tesla e Panasonic, per la realizzazione di celle e moduli fotovoltaici nell'impianto SolarCity di Buffalo, nello stato di New York.
Stretta di mano fra Tesla e Panasonic, per la realizzazione di celle e moduli fotovoltaici nell'impianto SolarCity di Buffalo, nello stato di New York.

Il 17 novembre verrà autorizzata (o meno) l’acquisizione di SolarCity da parte di Tesla. L’azienda di Elon Musk si sta però già portando avanti, pianificando accordi e partnership finalizzati alla creazione di un sistema in cui la generazione, lo stoccaggio e l’utilizzo dell’energia prodotta dal sole diverranno pratiche diffuse su larga scala. Oggi l’ufficializzazione di una stretta di mano con Panasonic.

Il gruppo giapponese ha già collaborato con Tesla per realizzare le batterie integrate sull’automobile elettrica Model 3, nella Gigafactory del Nevada. Il nuovo accordo prevede invece la produzione di celle e moduli fotovoltaici negli impianti SolarCity di Buffalo (New York), con lo scopo di impiegarli nei sistemi in cui troveranno posto anche i dispositivi per lo stoccaggio Powerwall e Powerpack. Se tutto dovesse andare come auspicato, le operazioni prenderebbero il via in un non meglio precisato periodo del 2017. Questo un estratto, in forma tradotta, del comunicato comparso sul sito ufficiale.

Tesla e Panasonic si sono unite in una lettera di intenti non vincolante che prevede l’inizio della collaborazione per realizzare e produrre celle e moduli fotovoltaici a Buffalo, New York. L’accordo, subordinato all’approvazione degli azionisti dell’acquisizione di SolarCity da parte di Tesla, porterà all’utilizzo delle celle e dei moduli nei sistemi ad energia solare integrati con Powerwall e Powerpack, gli impianti per lo stoccaggio dell’energia.

L’acquisizione di SolarCity da parte di Tesla richiederà all’azienda di Elon Musk un investimento economico quantificato in 2,6 miliardi di dollari. Lo scorso anno l’azienda ha annunciato lo sviluppo di un pannello fotovoltaico con la resa più alta di sempre (22%), permettendo così di ridurre le dimensioni degli impianti applicati sui tetti di abitazioni e complessi industriali oppure, a parità di superficie, di incrementare notevolmente il quantitativo di energia prodotta, che potrà poi essere immessa in rete, consumata in loco oppure impiegata per operazioni come la ricarica delle batterie equipaggiate sulle automobili, contribuendo così a creare un circolo virtuoso.

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