UE, al via la consultazione per il broadband

La Commissione Europea ha annunciato l'avvio di una seconda consultazione pubblica per l'elaborazione di un quadro normativo comune sul broadband e sugli accessi a banda larga di nuova generazione. L'obiettivo è quello di realizzare linee guida uniche
UE, al via la consultazione per il broadband
La Commissione Europea ha annunciato l'avvio di una seconda consultazione pubblica per l'elaborazione di un quadro normativo comune sul broadband e sugli accessi a banda larga di nuova generazione. L'obiettivo è quello di realizzare linee guida uniche

Una consultazione pubblica per elaborare una strategia normativa comune per promuovere la banda larga in Europa.
È questa l’intenzione della Commissione Europea, determinata a intensificare ulteriormente il proprio impegno nell’adozione di nuove misure tese a diffondere rapidamente il broadband nel Vecchio Continente. L’importante istituzione ha da poco lanciato una consultazione sulle nuove regole da imporre per i network di accesso al broadband di prossima generazione (NGA), sulla falsa riga di quanto realizzato già nel corso del 2008 con una indagine tesa a verificare la disponibilità ad avere una normativa comune a livello europeo per la connettività ad alta velocità.

«Per mettere i consumatori e le società nelle condizioni di cogliere i vantaggi dei servizi ad alta velocità del broadband, abbiamo bisogno di una normativa pan-Europea per i network a banda larga NGA. Questa consultazione contribuirà ad assicurare che le linee guida della Commissione daranno le necessarie certezze legali per incoraggiare gli investimenti su larga scala nelle nuove infrastrutture per la fibra ottica per le connessioni veloci a Internet e per assicurare l’effettivo accesso ai network NGA ai diversi competitor» ha dichiarato il commissario europeo Neelie Kroes, sottolineando l’importanza di avere norme comuni e condivise per rendere più semplice e davvero attuabile un piano per le connessioni ad altissima velocità alla Rete.

Il nuovo impegno della Commissione Europea, testimoniato anche dal lancio della nuova consultazione pubblica, ha raccolto anche il plauso di Viviane Reding, commissario per le telecomunicazioni, da sempre molto attenta alle tematiche legate al broadband e alla sua espansione in Europa: «Le reti ad alta velocità in fibra ottica costituiscono una nuova generazione nelle infrastrutture del broadband per l’Europa. Per offrire ai cittadini e alle società europee un accesso al broadband veloce, saranno necessarie cospicue somme di denaro pubblico e privato da iniettare nel sistema nel corso dei prossimi anni. Gli investitori devono dunque conoscere le regole del gioco».

«Lo scopo delle linee guida della Commissione (Commission Recommendation) sugli accessi di prossima generazione – ha proseguito Viviane Reding – è quello di offrire certezze sul piano normativo per tutti i protagonisti, fornendo ai legislatori nazionali europei indicazioni chiare sull’approccio legislativo da mantenere. Invito tutti i soggetti coinvolti a contribuire attivamente nella nuova consultazione pubblica così da permetterci di raggiungere il giusto equilibrio nella concorrenza del comparto legato al broadband, fornendo i giusti incentivi per un modello sostenibile di investimenti per le reti ad alta velocità in Europa».

Sul proprio sito web, la Commissione Europea ha pubblicato una nuova bozza contenente le linee guida per normare lo sviluppo del broadband e delle reti NGA. La consultazione pubblica prevede una interazione diretta con i singoli cittadini, i governi degli stati membri e le società attive nel comparto dell’IT e delle telecomunicazioni. I suggerimenti possono essere inviati via email agli uffici della Commissione, che avranno poi il compito di vagliare le proposte ricevute. Il periodo di consultazione pubblica, da poco iniziato, si protrarrà fino al prossimo 24 luglio 2009. Terminata la procedura, l’istituzione europea provvederà a compilare un documento definitivo contenente le linee guida per il broadband europeo di nuova generazione.

Una volta approvata, la nuova regolamentazione potrebbe condizionare sensibilmente i piani nazionali avviati, o in fase di avvio, per la diffusione della banda larga. Il governo italiano, per esempio, ha da poco presentato un piano per ridurre il digital divide ed aumentare l’attuale capacità dei network per la navigazione online. L’ambizioso progetto contempla un impegno principale: portare un minimo di 2Mb a tutti i cittadini italiani.

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