Un europeo su quattro guarda video in rete, ma che cosa guarda?

Cresce contro ogni previsione la quota di chi in Europa guarda video in rete.

“Contro ogni previsione” perchè in Europa, se si esclude l’Inghilterra, i servizi di video in rete latitano. C’è YouTube e tutti gli altri siti di videosharing e poi ci sono le singole fonti di video come quelle dei giornali online, ma ancora nulla di significativo nel campo del download o dello streaming. Tutti i negozi che vendono video di film infatti sono limitati ai soli cittadini statunitensi e i servizi alternativi europei decisamente non sono all’altezza.

Dunque del 28% degli europei che spendono una media di circa un’ora a settimana a guardare video online la maggior parte (se non la totalità) lo fa su YouTube o su servizi come iPlayer e Replay di France M6 (dice Jupiter).

E’ l’informazione quindi ancora l’unica dimensione alternativa alla fruizione casuale e virale di YouTube. Da noi dominano i media center di Corriere.it e Repubblica.it che costituiscono di fatto la fonte più importante, avanzata (!!!) e copiosa di nuovi contenuti video ogni giorno.

Se pensiamo di essere indietro è meglio capire come e quanto. E la dimensione è riassumibile nel fatto che manca ancora una dimensione professionale di intrattenimento per il video online che, nella sua versione più seria, è concepibile da noi ancora solo come strumento informativo.

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