Vodafone ha Tiscali nel mirino

Il colosso delle telecomunicazioni sarebbe seriamente intenzionato ad inglobare il provider di connettività sardo che opera con successo sia in Italia che in Gran Bretagna. L'obiettivo è rafforzare la propria posizione sul mercato della banda larga
Il colosso delle telecomunicazioni sarebbe seriamente intenzionato ad inglobare il provider di connettività sardo che opera con successo sia in Italia che in Gran Bretagna. L'obiettivo è rafforzare la propria posizione sul mercato della banda larga

Nelle stanze dei bottoni delle grandi compagnie di telecomunicazioni gira sempre più insistentemente la voce per la quale da Vodafone sarebbero pronti a tentare l’arrembaggio a Tiscali, la società di Soru presente in maniera importante sia in Italia che in Gran Bretagna soprattutto nel settore di fornitura di connettività.

E proprio il settore della connessione a banda larga è ciò che interesserebbe a Vodafone, ottica nella quale è stata compiuta anche la recente acquisizione di Tele2, andando a diversificare (ma non di molto) il proprio business e ampliando quell’offerta che ora è costituita unicamente dalle schede PCMCIA di connessione 3G per pc portatili.

L’azienda di telecomunicazioni presente in moltissimi paesi che ha saputo negli anni radunare sotto il suo ombrello i principali oppositori degli ex-monopolisti da tempo cerca di entrare nel settore della connettività, vedendo comunque saturato il mercato delle tariffe telefoniche e prevedendo la sempre più forte sinergia tra telefonia fissa e telefonia mobile e tra connettività landline e connettività mobile. E contemporaneamente anche Tiscali si muove sul settore telefonia mobile.

L’offerta di Vodafone sarebbe interessante: si ipotizzano 2 euro ad azione, vale a dire +30% rispetto all’attuale valore, che in molti analisti sostengono essere abbastanza sottovalutato rispetto alla concorrenza. Ma a concorrere alla stesura finale di un eventuale accordo ci sarà anche il fatto che Tiscali deve restituire un prestito sottoscritto da Management & Capitali, cosa che potrebbe avvenire facendo diventare la società azionista del gruppo con il 6,9% del pacchetto azionario. Sempre gli analisti sostengono che un simile accordo non sarebbe positivo per la cifra finale ma renderebbe tutta la struttura decisamente più solida. Scontate le reazioni in borsa con il titolo immediatamente al rialzo del 31%

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