WhatsApp, attenti alla truffa dei buoni benzina da 100€ in omaggio

Nuovo pericolo phishing su WhatsApp: questa volta il trucco usato dagli hacker è quello dei finti buoni benzina.
Nuovo pericolo phishing su WhatsApp: questa volta il trucco usato dagli hacker è quello dei finti buoni benzina.

Nuova truffa via WhatsApp che questa volta sfrutta il caro carburanti come esca per fare breccia nei dispositivi e nel portafogli dei malcapitati. Con la promessa di elargire dei buoni da 100€ pe fare benzina e risparmiare, i cybercriminali ne approfittano per rubare dati personali sensibili da rivendere sul dark web e, in alcuni casi, svuotare credito telefonico e bancario.

WhatsApp, nuova truffa: attenti ai (finti) buoni benzina da 100 euro

Come abbiamo scritto in questi giorni, segnalando l’intensificarsi si attacchi e truffe informatiche, i cybercriminali sono sempre pronti e all’erta per sfruttare ogni situazione utile pur di mettere in piedi qualche truffa, grazie a una serie di campagne mirate che sfruttano temi differenti ma sempre attuali. Con i continui aumenti di carburanti, luce e gas, per esempio, per loro si è aperto un altro spazio entro il quale fiondarsi per realizzare degli attacchi informatici ad hoc.

Oggi, ad esempio, si segnala una nuova truffa che si rifà alla questione caro benzina e sfrutta la nota app di messaggistica istantanea di Meta per rubare i dati personali e bancari della vittima.

Il testo del messaggio, scritto in un italiano piuttosto scadente, recita: “Da oggi tutte le stazioni regaleranno 10.000 buoni benzina da 100€ per protesta contro il governo e la guerra. Qui sotto è spiegato come ricevere il buono, prima che finiscono”. In basso al testo si trova quindi un link, cliccato il quale o si viene riportati a una scheda da compilare con tante informazioni personali, o a scaricare un allegato. Inutile aggiungere che tale “scheda” serva in realtà a rubare tutti i dati sensibili della vittima, come “‘l’allegato” che contiene un trojan.

Il phishing è una tecnica illecita utilizzata per appropriarsi di informazioni riservate relative a una persona o a un’azienda – username e password, codici di accesso (come il PIN del cellulare), numeri di conto corrente, dati del bancomat e della carta di credito – con l’intento di compiere operazioni fraudolente. La truffa avviene di solito via e-mail, ma possono essere utilizzati anche sms, chat e social media. Se volete saperne di più, vi rimandiamo a questo nostro articolo di approfondimento.

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