Yahoo sotto indagine per i fatti cinesi

Il congresso degli Stati Uniti ha messo sotto indagine il colosso delle ricerche online americano perchè le sue dichiarazioni non corrispondono a quanto riportato dal governo cinese riguardo alla storia delle informazioni sui giornalisti dissidenti
Il congresso degli Stati Uniti ha messo sotto indagine il colosso delle ricerche online americano perchè le sue dichiarazioni non corrispondono a quanto riportato dal governo cinese riguardo alla storia delle informazioni sui giornalisti dissidenti

Un’indagine del congresso statunitense sta verificando la possibilità che Yahoo abbia mentito al governo degli Stati Uniti riguardo alla vicenda che l’ha visto protagonista di una soffiata ai danni di un giornalista cinese.

La storia è quella di Shi Tao redattore di un giornale di provincia, condannato dalle autorità cinesi sulla base di una email del 2004 fornita da Yahoo sotto esplicita richiesta del governo, nella quale era contenuto un avviso del governo a tutti i commissari di zona di stare allerta a causa della probabile attività dei dissidenti in occasione del quindicesimo anniversario del massacro di piazza Tiananmen.

La linea ufficiale di Yahoo, dichiarata da Michael Callahan al congresso nel febbraio 2006, è sempre stata di aver risposto ad un richiesta formale del governo di fornire alcuni dati su un suo utente, senza sapere in alcun modo quale fosse lo scopo di tale richiesta. Ma la verità ora emersa è quella per cui il dipartimento per la sicurezza dello stato cinese ha mandato a Yahoo una email nell’aprile 2004, nella quale si richiedevano informazioni su un utente sospettato di fornire illegalmente ad istituzioni straniere informazioni riguardo segreti statali.

Nel maggio di quest’anno la famiglia di Shi Tao si è dunque unita a quella di Wang Xiaoning (un altro dissidente condannato dallo stato grazie a documenti forniti da Yahoo!) in una causa intentata nella California contro Yahoo contro il comportamento scorretto dell’azienda.

Tom Lantos, colui che presiede il comitato incaricato di indagare su Yahoo ha dichiarato: «è abbastanza deplorevole che una ricca compagnia americana fornisca alla polizia cinese gli strumenti per dare la caccia ad un uomo accusato di gettare luce sulle ingiustizie praticate in Cina. Ma coprire una tale pratica quando il congresso cerca una spiegazione è una seria offesa. Come aziende implicata nell’industria dell’informazione Yahoo di sicuro ha molti segreti da rivelare. Ci aspettiamo di sapere la verità».

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