Moody's: il VoIP non preoccupa le Telecom

I grandi gruppi di telecomunicazione europei non dovrebbero preoccuparsi dell’arrivo del VoIP: è questo il giudizio consegnato da Moody’s, secondo cui nel 2010 il passaggio della voce sulla rete internet sarà così marginale da non costituire un pericolo. Tra 4 anni, infatti, appena il 5-10% della telefonia sarà tramite Voice Over IP e tale perdita sarà largamente compensata dalla crescita di mobile e banda larga.

Tale giudizio legato al rating degli operatori ex-monopolisti non vale però per tutti: «se la maggior parte dei carrier riuscirà a sostenere le pressioni su margini e fatturato nel breve termine grazie a bilanci più solidi, Telecom Italia, France Telecom e Telefonica secondo Moody’s fanno eccezione. Per questi operatori, infatti, l’abbattimento dei debiti resta una priorità» (fonte Reuters). Va ricordato come durante l’anno in corso Telecom Italia sia tra i gruppi che hanno registrato le peggiori performance a Piazza Affari anche e soprattutto a causa del debito gravante sul gruppo e più volte denunciato dal blog di Beppe Grillo.

Carlos Winzer, senior vice-president di Moody’s e autore dello studio sugli incumbent, ricorda di porre particolare attenzione alla discriminante del 2010: dopo tale data il mercato del VoIP si farà importante e per gli incumbent il problema sarà di grande rilievo. Occorrerà dunque arrivare preparati all’appuntamento per non vedere il proprio rating eccessivamente penalizzato.

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