Google e Twitter in difesa di Theflyonthewall

Google e Twitter sono intervenute per sostenere la causa di Theflyonthewall, sito accusato di appropriazione indebita e sistematica di notizie fresche. Se la sentenza venisse riconfermata, potrebbe essere applicata una norma sconveniente per tutti
Google e Twitter sono intervenute per sostenere la causa di Theflyonthewall, sito accusato di appropriazione indebita e sistematica di notizie fresche. Se la sentenza venisse riconfermata, potrebbe essere applicata una norma sconveniente per tutti

Google e Twitter sono intervenute sul caso Theflyonthewall, chiedendo alla corte d’appello di annullare una sentenza che proibisce al sito in questione la pubblicazione di notizie dell’ultima ora e di ricerche effettuate da organismi bancari e finanziari con base a Wall Street. Secondo i denuncianti le informazioni pubblicate, spesso anche prima che le banche potessero avvisare direttamente la propria clientela delle nuove possibilità finanziarie, andrebbero a danneggiare gli organismi in questione.

Con un documento presentato alla corte d’appello, Google e Twitter hanno preso le difese di Theflyonthewall sostenendo che, nell’era di Internet e della comunicazione istantanea, proibire una diffusione immediata delle notizie andrebbe a discapito del pubblico. Sarebbe una decisione “obsoleta” in un’era come questa e non ritrattare la condanna di Theflyonthewall potrebbe agevolare soltanto coloro i quali arrivano per primi sulle notizie importanti, impedendo così agli altri media di gestire le medesime all’interno di un seppur minimo limite di tempo prestabilito (e non ancora quantificato).

Il caso ha avuto inizio durante l’inizio dell’anno ed ha coinvolto Theflyonthewall e un gruppo di operatori bancari come Merrill Lynch, Barclays e Morgan Stanley: questi ultimi avevano chiesto l’intervento del giudice per vietare al sito chiamato in causa l’utilizzo dei propri rapporti di ricerca. Denise Cote, giudice distrettuale che si è occupato del caso, ha dichiarato Theflyonthewall colpevole di appropriazione indebita e sistematica delle informazioni: approfittando della celerità con cui è possibile diffondere le notizie oggi su Internet, il sito pubblicava troppo in anticipo i rialzi e i ribassi dei titoli in borsa.

Il problema è che se venisse confermata anche in appello la decisione, potrebbe essere applicata una norma sulle hot news, che potrebbe prevedere una sorta di esclusiva sulle notizie per la prima testata che le pubblica. Secondo Twitter e Google, è difficile imporre un “periodo di esclusività” nelle notizie, e in base a ciò sarebbe impossibile creare una norma che limiti la diffusione dell’informazione. L’appropriazione indebita delle hot news non si potrebbe dunque applicare in modo equo e solidale a tutti.

Chiaro l’interesse da parte di Google e Twitter nel voler proteggere il proprio modello di business, fondato in gran parte sulla diffusione delle notizie nei tempi più brevi possibili. Entrambe le aziende infatti temono le possibili conseguenze che la sentenza definitiva potrebbe avere: sarebbe infatti difficile, se non impossibile, per Twitter impedire alla propria utenza la condivisione delle notizie in tempo reale, e dall’altro canto Google dovrebbe pensare a un sistema che vada a impedire l’indicizzazione delle suddette notizie su Google News.

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