Assange libero su cauzione, ma rimarrà in UK

Julian Assange è libero su cauzione, ma dovrà rimanere nel Regno Unito con tanto di braccialetto elettronico
Julian Assange è libero su cauzione, ma dovrà rimanere nel Regno Unito con tanto di braccialetto elettronico

Julian Assange è nuovamente libero: così come auspicato dai suoi legali dopo la prima richiesta immediatamente successiva all’arresto della scorsa settimana, il leader di Wikileaks vede ora aprirsi le porte dell’istituto di detenzione di Wandswoth a fronte del versamento di una cauzione pari a 240 mila sterline (poco meno di 300 mila euro).

Assange non potrà lasciare il Regno Unito e dovrà portare un braccialetto elettronico che ne segnalerà la presenza in orario notturno (mentre in orario diurno dovrà presentarsi presso una stazione di polizia per la firma quotidiana). Una volta uscito dalla prigione, Assange avrà dimora presso la casa di Vaughan Smith, il fondatore del Frontline Club, presso cui Assange si era già nascosto prima della volontaria consegna alle autorità. E non sarà una vacanza del tutto spiacevole, a quanto pare: «Riferendosi alla residenza di campagna di Smith, una lussuosa dimora con dieci camere da letto, l’avvocato del fondatore di Wikileaks, Geoffrey Robertson, ha dichiarato che più che di arresti domiciliari si tratterà di “arresti al castello”: si tratta infatti di una villa con dieci stanze immersa nel verde».

Assange tornerà in tribunale l’11 gennaio prossimo per rispondere dei reati sessuali di cui è accusato da due donne svedesi, ma più volte questa vicenda legale è parsa oltremodo strumentale per trattenere il 39enne australiano sotto controllo ai fini di monitorare quel che più interessa dello stesso Assange: il suo coinvolgimento nel Cablegate e nelle pubblicazioni di Wikileaks.

La temperatura attorno ad Assange, nel frattempo, rimane calda. Dal carcere il progetto Wikileaks è stato rilanciato con tanto di invettive contro Mastercard, Visa e PayPal, e nel frattempo le autorità del Regno Unito sarebbero state allertate circa una possibile nuova ondata di DDoS contro i sistemi governativi. La scarcerazione potrebbe allentare parzialmente quest’ultimo allarme, ma Assange rimane un problema irrisolto: il Cablegate ha ancora molte cartucce da sparare ed il ritmo delle pubblicazioni non sembra essere legato ai destini del leader dell’iniziativa.

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