Il rivale di iAd arriva da Cydia

Cydia, lo store di applicazioni alternativo per iOS, inizia a suscitare interesse in termini pubblicitari. La prima società ad approdarvi è Toyota.
Cydia, lo store di applicazioni alternativo per iOS, inizia a suscitare interesse in termini pubblicitari. La prima società ad approdarvi è Toyota.

Cydia, lo store alternativo ideato per offrire agli utenti un canale non ufficiale per l’installazione di applicazioni iOS e disponibile a seguito del jailbreak dei dispositivi Apple, potrebbe nascondere nuove insidie per il gruppo di Cupertino. L’elevato volume d’utenza che quotidianamente accede allo store ha infatti fatto nascere particolare interesse in alcune società, tra cui Toyota, che ha recentemente stretto accordi pubblicitari per approdare sullo store.

Tramite Cydia è infatti possibile scaricare un tema grafico per iPhone, iPod Touch ed iPad sponsorizzato e realizzato proprio dal colosso automobilistico giapponese, per promuovere l’arrivo del veicolo Scion tC 2011. Il pacchetto per l’installazione è disponibile tramite la repository ModMyi.com, sul cui sito è inoltre partita una campagna pubblicitaria firmata dalla stessa Toyota. Piuttosto che affidarsi ad iAd, dunque, il gruppo nipponico ha preferito tentare la sorte andando in direzione opposta rispetto a numerose altre società.

Scion Theme 2011, questo il nome del tema, potrà contare su oltre 1 milione e mezzo di utenti unici che ogni giorno accedono a Cydia. Per il momento, Toyota rappresenta l’azienda di maggiore importanza ad aver scelto tale canale come strumento pubblicitario nel mondo Apple, ma potrebbe essere seguita ben presto da altri nomi del settore industriale nel caso in cui la campagna dovesse ottenere i risultati sperati. A favorire l’utilizzo di Cydia v’è anche la sentenza del Governo Federale degli Stati Uniti, che ha sancito l’assoluta legalità delle operazioni di jailbreak ed ha così autorizzato operazioni di questo tipo.

Il gruppo di Cupertino deve fare dunque i conti con un ulteriore ostacolo: se Cydia in qualità di negozio di applicazioni poteva rappresentare una semplice violazione dei termini d’uso previsti da Apple per i propri device, la trasformazione dello stesso in un canale pubblicitario può rappresentare per il gruppo una minaccia in termini economici. A correre il rischio maggiore è iAd, la piattaforma di advertising della Mela, che potrebbe dunque essere aggirata e sostituita da uno strumento non ufficiale che va a svilire parte del valore del servizio di Cupertino.

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