EU-Google: stop alle pratiche anticoncorrenziali

L'antitrust EU sempre più vicina ad una decisione sul caso riguardante Google e le pratiche potenzialmente anticoncorrenziali relative al mercato mobile.
L'antitrust EU sempre più vicina ad una decisione sul caso riguardante Google e le pratiche potenzialmente anticoncorrenziali relative al mercato mobile.

L’autorità antitrust europea ha imposto a Google di interrompere l’erogazione di incentivi economici verso i produttori di smartphone finalizzati a preinstallare in esclusiva il proprio motore di ricerca o la piattaforma Play Store sui dispositivi. A confermarlo un documento di oltre 150 pagine redatto da Bruxelles, in cui si fa anche riferimento ad una pesante sanzione. È quanto ha svelato Reuters nel fine settimana.

La documentazione è stata inviata alle realtà che in passato avevano espresso dubbi e lamentele nei confronti dell’operato di bigG, così da ottenere feedback. Tutto ruota intorno alla questione che nel mese di aprile ha portato alla comunicazione degli addebiti relativa a pratiche potenzialmente anticoncorrenziali nell’ambito mobile, dove Android detiene la fetta più grande di market share. Tra queste anche l’imposizione ai produttori di includere, al momento della vendita, applicazioni proprietarie legate all’ecosistema Google, ad esempio Gmail o Hangouts.

Nel documento in possesso di Reuters si legge chiaramente che, secondo l’Europa, “Google non può punire né minacciare le aziende che non soddisfano queste condizioni”. Un’eventuale multa potrebbe avere un importo elevato: l’indagine fa riferimento ad un periodo piuttosto lungo, iniziato nel gennaio 2011 e ancora in corso.

La Commissione intende stabilire l’entità della sanzione ad un livello che sarà sufficiente a fungere da deterrente.

Interpellato dalla stampa, il portavoce dell’autorità continentale Ricardo Cardoso non ha rilasciato alcun commento. Questa invece la dichiarazione di bigG.

Ci impegneremo per mostrare alla Commissione Europea che abbiamo progettato il modello di Android in un modo che è positivo sia per la concorrenza che per gli utenti, supportando l’innovazione in tutta l’area.

Separatamente, l’autorità deciderà anche del comportamento di Google in merito all’indicizzazione dei propri servizi sul motore di ricerca, da alcuni ritenuta privilegiata rispetto a quelli della concorrenza.

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