Uber: un centro a Toronto per IA e guida autonoma

Per migliorare il sistema equipaggiato sulle self-driving car e sviluppare un'intelligenza artificiale, Uber apre un nuovo centro di ricerca in Canada.
Uber: un centro a Toronto per IA e guida autonoma
Per migliorare il sistema equipaggiato sulle self-driving car e sviluppare un'intelligenza artificiale, Uber apre un nuovo centro di ricerca in Canada.

Per dare una spinta decisiva allo sviluppo della propria tecnologia dedicata alla guida autonoma e nel tentativo di lasciarsi alle spalle la diatriba legale con Waymo (ancora in attesa di una sentenza), Uber aprirà un nuovo centro di ricerca situato in Canada, più precisamente nella città di Toronto. Lì collaborerà anche con alcune università e team di ricercatori per la messa a punto di un sistema di intelligenza artificiale.

A gestire la struttura sarà il professor Raquel Urtasun della University of Toronto, considerato un esperto nell’ambito IA, specializzato in machine learning e computer vision. L’iniziativa prevede anche l’erogazione di un finanziamento pari a cinque milioni di dollari destinato all’organizzazione non-profit Vector Institute for Artificial Intelligence. Una mossa in linea con le finalità che hanno portato alla creazione del MaRS Discovery District, una sorta di incubatore voluto dalle autorità canadesi per arginare il fenomeno della fuga di talenti verso gli Stati Uniti, che mira a sostenere economicamente e non solo le startup locali.

Uno degli obiettivi del personale che sarà impegnato nel nuovo centro di ricerca canadese di Uber è quello di migliorare il sistema incaricato di elaborare in tempo reale le informazioni acquisite da videocamere e sensori equipaggiati a bordo delle self-driving car, interpretando così ciò che avviene sulla strada e nell’ambiente circostante. Una partnership di questo tipo è già stata messa in campo lo scorso anno dal colosso del ride sharing con la Carnegie Mellon University.

Non è un momento particolarmente tranquillo per Uber: dall’indagine interna relativa a presunte molestie sessuali ad alcuni momenti di tensione che hanno visto protagonista in prima persona il numero uno Travis Kalanick, senza dimenticare l’affare Greyball e la pratica di fingerprinting scoperto da Apple. Tutto questo senza dimenticare le recenti dimissioni rassegnate dall’ormai ex presidente Jeff Jones e le notizie relative al programma Hell messo in campo per spiare il concorrente Lyft.

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