Leonia: traffico in tilt per Google Maps e Waze

Le due applicazioni per la navigazione stradale di Google suggeriscono di passare per un piccolo comune del New Jersey, creando forti disagi ai residenti.
Le due applicazioni per la navigazione stradale di Google suggeriscono di passare per un piccolo comune del New Jersey, creando forti disagi ai residenti.

Meno di 10.000 abitanti e un fatto curioso: Leonia, piccolo comune del New Jersey, è finito sulle pagine di tutti i più importanti quotidiani d’oltreoceano a causa di un avvenimento singolare, imputabile a due delle più utilizzate applicazioni per la navigazione stradale, Google Maps e Waze, entrambe controllate dal gruppo di Mountain View.

Gli abitanti lamentano gravi disagi per via delle troppe vetture che transitano sulle sue strade in direzione di New York, seguendo proprio i suggerimenti delle due app per evitare il traffico delle vie principali. La collocazione di Leonia non aiuta: nelle vicinanze corre la Interstate 95 e nei pressi si trova il George Washington Bridge che unisce le sponde del fiume Hudson. Le autorità locali hanno così deciso di porre rimedio impedendo la circolazione ai veicoli che non appartengono ai residenti. Questa la testimonianza affidata da Tom Rowe, capo della polizia di Leonia, alle pagine del New York Times.

Senza dubbio il cambiamento è dovuto alle applicazioni per la navigazione. Al mattino, se accedo al mio account Waze, trovo circa 250.000 utenti in zona. Non appena le strade principali diventano trafficate, l’app devia i veicoli verso Leonia, facendo loro percorrere arterie secondarie. Ci sono stati giorni in cui i residenti non sono riusciti a uscire di casa.

Quanto sta accadendo a Leonia non è un fatto del tutto inedito: un sobborgo di Tel Aviv ha fatto causa a Waze (società fondata proprio in Israele e acquisita poi da Google nel 2013) per lo stesso motivo e alcune comunità situate lungo la strada che unisce Medford (Massachusetts) a Fremont (California) lamentano il medesimo disagio. Vicende che obbligano a riflettere su come l’impiego di tecnologie proprie di una forma di mobilità evoluta e connessa, capaci di semplificare la vita agli automobilisti, finisca però col creare problemi a chi abita nei pressi delle strade suggerite.

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