OnePlus One

OnePlus One è uno smartphone di alta gamma da 5,5" basato su Android KitKat con ROM CyanogenMod 11S e dal prezzo vantaggioso: tutti i pro e i contro.

pro

Contro

il voto di Webnews  8.3
OnePlus One è uno smartphone di alta gamma da 5,5" basato su Android KitKat con ROM CyanogenMod 11S e dal prezzo vantaggioso: tutti i pro e i contro.

OnePlus One: tutti i dettagli

Il flagship killer

Non si può dire che OnePlus, società cinese fondata lo scorso dicembre dall’ex vicepresidente OPPO Pete Lau, non sia una delle protagoniste di questo 2014 tecnologico. D’altronde, l’azienda si è proposta alla stampa con una vera e propria sfida: presentare sul mercato uno smartphone di alta fascia, a prezzo però contenuto. Il risultato di questo obiettivo è il OnePlus One, un phablet da 5,5 pollici già ribattezzato il “flagship killer”, seguendo le orme di una sapiente e martellante campagna di marketing. Tra la sbandierata filosofia del “never settle” (mai accontentarsi) e modalità di vendita a dir poco singolari, il device risponde davvero alle aspettative?

Specifiche tecniche ()

Il neonato OnePlus One si affaccia sul mercato con delle specifiche hardware davvero interessanti, nulla che tema il confronto con i grandi leader di settore. Il cuore pulsante del dispositivo è una CPU Snapdragon 801 quad-core a 2,5 GHz di frequenza, a cui si aggiunge una GPU Adreno 330 a 578 MHz. A rafforzare il potente nucleo di calcolo ci pensa poi una RAM davvero generosa: ben 3 GB, l’ideale per prestazioni sempre fluide e immediate. Lo storage si divide invece in due sole modalità, senza possibilità di espansione: 16 GB per il modello bianco (Silk White) e 64 per quello nero (Sandstone Black).

Lo schermo è incredibilmente generoso, sia in fatto di grandezza che di qualità visiva. Si tratta infatti di un pannello da 5,5 pollici, a risoluzione 1.920×1.080 e 401 ppi, con tecnologia IPS TOL per garantire il massimo della resa anche da visuali molto angolate. Il tutto è protetto da un vetro Gorilla Glass 3.

La medesima filosofia al rialzo si riflette anche nella batteria, da ben 3.100 mAh, e nelle due fotocamere in dotazione. Quella posteriore vede l’impiego di un famoso sensore Sony da 13 megapixel, l’Exmor IMX 214, abbinato a 6 lenti, un filtro antiaberrazioni, un’apertura f/2.0 e a un flash dual LED. Quella frontale, invece, raggiunge ben 5 megapixel, rendendo di fatto il OnePlus One lo smartphone perfetto per i maniaci dei selfie.

Anche sul fronte della connettività il device presenta caratteristiche di tutto rispetto. Il supporto alle reti LTE è infatti universale, quindi compatibile con tutte le frequenze mondiali, a cui si aggiunge lo standard Wi-Fi 802.11ac, il Bluetooth 4.0 e un chip NFC compatibile con i principali provider di pagamenti mobile. Completano quindi la dotazione un’antenna GPS e GLONASS, una bussola digitale, accelerometro, giroscopio, sensore di prossimità, sensore di luce ambientale e ben tre microfoni sulla scocca per la riduzione del rumore ambientale.

Unbox e design ()

Lo smartphone viene spedito in un’elegante confezione bianca e rossa, dal profilo alto all’incirca quanto un libro. Nella scatola, oltre al dispositivo, si trova una graffetta-portachiavi per l’espulsione della MicroSIM, un adattatore per schede NanoSIM e un originalissimo cavo USB rosso e piatto. Il caricatore, invece, presenta una propria confezione e ricorda nelle fattezze quello tipico di Apple.

Il design, pur non essendo dei più sottili rispetto ad altri rivali sul mercato, è mediamente curato. Il phablet ha un look squadrato, solo leggermente ricurvo alle estremità, con uno schermo racchiuso da un solido perimetro in metallo. Tutti i tasti sono posti sui lati, a destra quello d’accensione e a sinistra il volume, mentre sul vetro frontale non vi sono pulsanti fisici. Sulla superficie inferiore del dispositivo trova infine spazio la porta microUSB, accompagnata dai fori per i due altoparlanti stereo, mentre su quella superiore un jack standard da 3,5 per le cuffie. È però la scocca posteriore a stupire: per l’edizione Sandstone Black è stata scelta una cover ruvida, dalla sensazione tattile quasi simile alla pietra pomice, per una presa in mano davvero solida.

L’ingombro rimane comunque importante, così come la gran parte di tutti i phablet sul mercato: 152,9 millimetri di lunghezza, 75,9 di larghezza e 8,9 di spessore. Nonostante questo, il OnePlus One rimane un dispositivo non troppo pesante: 162 grammi.

Software e prestazioni ()

Una delle caratteristiche di punta di questo smartphone è la presenza di una declinazione di Android particolarmente gradita dagli utenti: la Cyanogenmod 11S, in una versione esclusiva per il OnePlus One. Di conseguenza, si possono apprezzare tutte le funzioni di Android KitKat 4.4, con l’aggiunta di numerose feature utili. Inoltre, l’accordo tra la società cinese e gli sviluppatori indipendenti promette di seguire il pieno ciclo di sviluppo di Google, per ridurre al minimo la frammentazione: Android 5.0 Lollipop, ad esempio, sarà disponibile entro 90 giorni dal recente annuncio.

Le prestazioni sono meritevoli di nota poiché, data anche la presenza di ben 3 GB di RAM, gran parte delle attività sono estremamente fluide. Soprattutto la navigazione Web con Google Chrome, browser di default, con scrolling senza intoppi e pinch-to-zoom più reattivi della media degli altri dispositivi Android. Tuttavia anche l’intero sistema operativo sembra molto veloce, così come anche conferma Antutu Benchmark posizionandolo a 38.179 punti, sopra al Samsung Galaxy Note 3 e all’Xperia Z Ultra.

Il gaming merita una menzione particolare, grazie proprio alla RAM, ma anche alla GPU Adreno. I giochi 3D appaiono estremamente fluidi, tanto che il device raramente scende sotto i 25 fps per titoli dalla grafica ricca ed elaborata. L’autonomia, infine, è molto buona: sfruttando la sua sua capiente batteria, il phablet garantisce una piena copertura nelle 24 ore, con circa il 30-20% di autonomia residua giunti a sera.

Multimedialità

Le possibilità multimediali di OnePlus One sono di livello medio-alto, anche se forse la dotazione software non rende giustizia al comparto hardware di base.

La fotocamera posteriore garantisce scatti nitidi e di qualità, anche se è necessario un po’ di allenamento. Nonostante l’applicazione di default, appositamente pensata da Cyanogen, sia a livello di interfaccia una delle migliori disponibili, sembra esserci una ridotta ottimizzazione hardware. In modalità “Automatica”, infatti, gli scatti tendono a essere sovraesposti e desaturati. Ben più gratificanti sono invece le decine di altri setting di scatto, in particolare “HDR” e “Immagine Pulita”, con una resa del colore più realistica. Va comunque sottolineato come queste carenze siano facilmente risolvibili con impostazioni manuali, con cui si potrà modificare davvero tutto: dall’esposizione al salvataggio di immagini RAW, dal bilanciamento del bianco agli ISO. Stranamente, scegliendo una qualità del 95% anziché del 100% si ottengono immagini più nitide e pesanti in termini di MB, forse per qualche bug del software. In alternativa, si possono utilizzare anche app di terze parti come quella ufficiale di Google o Camera 360, decisamente più bilanciate nella resa fotografica.

L’obiettivo frontale, così come già accennato, è pensato per i maniaci dei selfie. Oltre a un campo di ripresa più ampio rispetto alla concorrenza, l’alta sensibilità alla luce lo rende perfetto anche al chiuso o in altre condizioni poco illuminate. A volte, però, il livello di rumore è decisamente elevato.

Ben più eccitante è il comparto video: oltre alla possibilità di realizzare filmati in 1080p, lo smartphone supporta anche lo standard 4K e la registrazione di slow-motion fino a 120 fps. La resa è davvero elevata, anche purtroppo in assenza di uno stabilizzatore ottico.

Distribuzione e problemi noti

Non è tutto rose e fiori l’universo di OnePlus One, a partire dalle sue modalità di vendita. L’azienda ha infatti optato per una distribuzione a inviti, per garantire la piena sovrapposizione tra domanda e produzione. Tali chiavi d’accesso all’acquisto si possono ottenere sia da un conoscente che ha già comprato il dispositivo, sia partecipando alle discussioni sul forum ufficiale. Dal 27 ottobre 2014, inoltre, la società ha aperto delle brevi tornate di pre-ordine libero, che tuttavia non sostituiscono completamente il sistema già in atto.

Oltre alla distribuzione, il phablet è noto per alcune problematiche, al momento non del tutto risolte. Fra le più discusse online, si elencano:

  • Banda gialla: molti OnePlus One presentano una lieve banda giallognola sulla zona inferiore dello schermo, forse a causa di una non completa asciugatura di alcune colle industriali. Non è dato ancora sapere se il difetto scompaia con l’utilizzo, così come avvenuto in casi analoghi della concorrenza, ma al momento pare non rientri tra i difetti sostituibili in garanzia. L’entità è comunque mediamente lieve, tanto da essere visibile solo a luminosità ridotta;
  • Touchscreen: i primi modelli di OnePlus One, in particolare quelli distribuiti in primavera e in estate, pare abbiano sofferto di un touchscreen non pienamente funzionante. La problematica è stata in parte risolta con un recente aggiornamento software, grazie a nuovi driver di supporto, mentre teoricamente non dovrebbe affliggere i device di produzione più recente.

A questo si deve aggiungere come, essendo un’azienda nata da poco e dallo staff ridotto, i tempi di assistenza potrebbero essere particolarmente dilungati. Inoltre, in caso di difetti e sostituzioni, sarà necessario interagire con la sede di Londra, non esistendo in Italia centri di raccolta ufficiali.

Verdetto e prezzo ()

Con un prezzo allettante  per la versione da 64 GB, l’unica attualmente in vendita, il OnePlus One è lo smartphone perfetto per chi vuole prestazioni di fascia alta senza però spendere cifre esorbitanti, a soli 299 € si può avere uno smartphone ottimamente equipaggiato. Le piccole imperfezioni software e hardware, abbinate a un’assistenza non propriamente da leader di settore, frenano però l’entusiasmo su questo promettente dispositivo: è consigliato solo a coloro che son pronti a investire tempo e pazienza, prima con gli inviti e poi con la comunicazione con l’azienda. Per contro, la nutritissima community sul forum ufficiale rappresenta un database di how-to irrinunciabili, che pochi altri prodotti possono vantare. In definitiva, l’intento di essere un “flagship killer” è quasi raggiunto, ma la filosofia del “mai accontentarsi” è forse un vago miraggio.

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